Juventus-Atalanta 0-1 | Zapata e sfortuna, fine dei giochi

Juventus-Atalanta 0-1 | Zapata e sfortuna, fine dei giochi. Non si può accusare i bianconeri di non aver dato tutto, ma la voglia non basta quando la buona sorte volta le spalle e guarda altrove. Quando in campo va una squadra concettualmente costruita senza gli ingredienti necessari che la rosa non possiede (a scanso di equivoci, non metto Allegri sul banco degli imputati). Quando l’elenco degli infortunati si allunga e perde prima Chiesa e poi McKennie, dopo aver lasciato per strada Danilo la settimana scorsa.
Nonostante tutto questo JuventusAtalanta avrebbe dovuto e potuto concludersi con un pareggio. La squadra di Gasperini ha giocato meglio nel primo tempo, capitalizzando al massimo l’unico tiro in porta, trasformato in gol da Zapata, il goleador che alla Juve manca dopo che ha lasciato andare Ronaldo a tre giorni dalla fine del mercato e non ha potuto sostituirlo. Era scritto che CR7 voleva andarsene, la società avrebbe dovuto chiudere prima questa pratica e dedicarsi alla seria ricerca di un rimpiazzo adeguato. Poi ha saputo contenere con attenzione l’arrembaggio generoso ma confuso dei bianconeri.
Alla Juve manca chi segna, nonostante Morata abbia giocato una partita intensa e di vigore. E’ vero che non segna. Ma è troppo solo ed è un’ottima seconda punta che avrebbe bisogno di avere accanto altro. Non merita fischi ma applausi. Ancora un mix di volontà, nervosismo e paure: Alex Sandro non affonda più, non crossa più, prende palla e la passa indietro. Ad esempio. Pure De Ligt ha sbagliato paurosamente due retropassaggi: non hanno ancora imparato dagli errori commessi per superficialità.

Juventus-Atalanta 0-1 | L’occasione di Chiesa, il capolavoro di Toloi

.Anche la Juventus ha avuto una grande occasione da gol nel primo tempo, ma Chiesa (su lancio delizioso di McKennie) ha commesso un errore fatale nel momento di concludere mentre Toloi ha fatto un capolavoro difensivo rinvenendo su di lui. Musso ha sfoderato un prezioso intervento su Rabiot, Dybala ha colto la traversa allo scadere dei cinque minuti di recupero su punizione. McKennie avrebbe potuto segnare in una delle sue incursioni in velocità. Bernardeschi è entrato positivamente ma non è riuscito a concretizzare, anche perché attorno a lui c’era tanta buona volontà ma poca lucidità.
Lo stesso gol di Zapata è stato propiziato nel corso di un’azione frenetica da un passaggio sbagliato di Morata, che Djimsiti ha intercettato lanciando il colombiano, bravissimo poi a finalizzare (per lui ottavo gol alla Juve in 11 gare).
Venti minuti in attacco, ma senza segnare. Solo due squadre in Serie A hanno fatto peggio della Juventus in attacco, se si calcola la percentuale di gol rispetto ai tiri effettuati.
Dopo la figuraccia di Stamford Bridge, il poker del Chelsea che ha probabilmente compromesso il futuro della Juventus nella Champions attuale (negli ottavi ha una chance su otto di trovare un avversario non proibitivo) la sconfitta con l’Atalanta somiglia tanto al colpo del ko anche in campionato. I nerazzurri non vincevano a Torino dal 1989, con l’1-0 firmato dall’argentino Caniggia: allo Stadium non erano mai passati. Tre sconfitte casalinghe nelle prime sette partite interne: è appena la terza volta che succede, i precedenti nel 1956-57 e nel 1948-49. Di conseguenza sarà difficilissimo andare nella prossima Champions League, considerato l’ottavo posto in classifica e il ritardo (sette punti e ben quattro squadre davanti). E va bene giocare una partita alla volta senza pensare, come raccomanda Allegri, ma la Juventus come reagirà dovendo giocare senza più un reale obiettivo importante? Saprà almeno puntare seriamente alla Coppa Italia e alla Supercoppa con l’Inter. Da metterci una firma, altro che magre consolazioni. Ah già, non danno i soldi della Champions, alla società importerà poco di questi trofei…
Mi ha dato molto fastidio leggere nei giorni scorsi che la Coppa Italia e la Supercoppa vinte nella scorsa stagione dalla Juve di Pirlo, siano state magre consolazioni. Mi sembra si dia perso davvero il senso della misura.
Pirlo aveva responsabilità limitate e l’ho sempre difeso dagli attacchi irridenti e maleducati di qualche collega presuntuoso, che usava il suo nome pensando di confezionare frasi divertenti.
Peccato che Leonardo Bonucci debba associare alla serata amarissima l’aver raggiunto Boniperti a quota 459 gare in bianconero, ottavo posto nella graduatoria all time juventina.

Juventus-Atalanta 0-1

RETI: Zapata 28′ pt

JUVENTUS

Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Chiesa (1′ st Bernardeschi), McKennie (19′ st Kean), Locatelli, Rabiot; Dybala, Morata (40′ st Kaio Jorge)

A disposizione: Perin, Pinsoglio, Rugani, Chiellini, Pellegrini, De Winter, Bentancur, Arthur, Kulusevski

Allenatore: Allegri

ATALANTA

Musso; Toloi, Demiral, Djimsiti; Zappacosta (25′ st Palomino), De Roon, Freuler, Maehle; Pessina (14′ st Pasalic), Malinovskyi (42′ st Koopmeiners); Zapata

A disposizione: Sportiello, Rossi, Scalvini, Pezzella, Hateboer, Ilicic, Miranchuk, Piccoli, Muriel

Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Ayroldi

ASSISTENTI: Prenna, Imperiale. QUARTO UFFICIALE: Marchetti. VAR: Di Bello, Tegoni

AMMONITI: 32′ pt Freuler, 36′ pt Malinovskyi, 43′ pt Zappacosta, 5′ st Cuadrado, 21′ st Rabiot, 25′ st Demiral, 34′ st Bernardeschi, 39′ st Djimsiti, 43′ st Locatelli



Leandro De Sanctis

Torna in alto