Ronaldo resuscita una Juventus inesistente

Ronaldo resuscita una Juventus inesistente. A Udine rivive la magia del calcio, a volte incredibile nel bene e nel male. A sette minuti dalla fine l’Udinese stava vincendo per 1-0, grazie all’astuta punizione di De Paul che dopo soli 10 minuti di gioco aveva mandato in gol Molina. Ottantatré minuti di sola Udinese e di solita Juve degli ultimi tempi: lenta, svogliata, abulica, priva di velocità e di idee, estremamente imprecisa anche nei passaggi più semplici. Nemmeno i pareggi di Atalanta e Napoli, che la regalavano speranze di tornare in corsa per un posto in Champions League avevano sortito l’effetto eccitante che ci si sarebbe aspettatati.
Una squadra abituata a lottare per lo scudetto, perso ufficialmente dopo nove anni di trionfi, per mano di Conte e della sua Inter, si ritrovava incapace di lottare per un traguardo inferiore ma ugualmente fondamentale per il futuro e per le casse della società.
L’Udinese attorno a De Paul costruiva la sua partita preziosa. La Juventus di Pirlo non trovava sbocchi, mostrando il peggio di sé, perfino negli uomini che abitualmente l’hanno sorretta. Da Cuadrado a Bonucci, da Ronaldo a Danilo, era tutto un confuso sbagliare senza guizzi, senza luce negli occhi.
Il gioco inesistente (penso che almeno dieci squadre in Serie A giochino in maniera migliore della Juventus). McKennie doveva ricorrere al fallo sistematico per arginare De Paul (uno che servirebbe come il pane alla Juve del futuro), Szczesny non era chiamato a fare miracoli dopo aver subito il gol non senza responsabilità. Dybala aveva abbozzato qualche tentativo, poca roba ma anche l’unica, in assenza della verve di Chiesa.
I minuti passavano inesorabili e incolori, avvicinando i bianconeri in vivida tenuta arancione ad una posizione da Europa League. Poi al minuto 83 la svolta inattesa. Una punizione di Ronaldo (che da quando è alla Juve ne ha segnata soltanto una) veniva deviata dal braccio di De Paul in barriera: gentile omaggio, rigore. Almeno c’era la possibilità di evitare la sconfitta, di mantenere le distanza da Atalanta e Napoli. Impeccabile la trasformazione di Cristiano Ronaldo, che piantava la prima bandierina di una domenica da ricordare, nonostante per 83 minuti anche lui fosse stato coinvolto nel grigiore generale.
Incredibile a dirsi, ma la riscossa imprevista partita dal piede di Rabiot, che prendeva iniziativa sulla fascia sinistra e crossava mirabilmente verso il secondo palo, verso la testa di Cristiano Ronaldo che bucava il rientrante Scuffet, scatenando il legittimo delirio di tutta la Juventus. Un ritorno alla vita. La sconfitta si trasformava in vittoria, il funerale in una festa per la resurrezione di una squadra scivolata con due piedi nella fossa.
L’esultanza di Cristiano Ronaldo era tutta nuova: braccia spalancate alla ricerca degli abbracci di tutta la squadra, panchinari e Pirlo in campo a far mucchio, uno sull’altro, una gioia repressa e liberatoria che ha chiuso un’altra giornata difficilissima della Juventus. Una bellissima immagine per chi tifa Juventus.
E’ proprio vero che non bisogna mai smettere di inseguire i propri sogni, anche quando sembrano svaniti. Ancora una volta, come tante altre pure in questa stagione, è stato Cristiano Ronaldo a salvare la Juventus, a darle un qualcosa che non aveva nemmeno meritato. Ma il male nemmeno tanto oscuro di questa squadra resta. Anche se la qualità di un organico che in teoria non sarebbe inferiore a nessuna delle rivali, pur senza quel gioco vanamente cercato e inseguito pensando che quello della Juve di Allegri non lo fosse, dovrebbe garantire ben altro. Perfino questa Juve deve saper fare di più e di meglio. A cominciare da domenica sera, dalla sfida spareggio con il Milan, perché con l’Atalanta si è in svantaggio e con il Napoli alla pari solo in teoria, in caso di arrivo a pari punti. E senza dimenticare la lanciatissima Lazio.

Il 27 di Ronaldo, all’ottava doppietta

Con i due gol di Udine Ronaldo ha toccato quota 27 gol in campionato, arrivando a 16 in trasferta. E’ stata la sua ottava doppietta, con l’ottava rete di testa e il sesto e settimo gol infilato all’Udinese. Parlando di Juventus invece, si registra la decima partita consecutiva in cui ha subito gol: non le accadeva dal 2010, quando la sua porta fu violata in diciannove gare consecutive.

Udinese-Juventus 1-2

MARCATORI: 10′ Molina (U), 83′ su rigore e 89′ Ronaldo (J)

UDINESE (3-5-1-1): Scuffet; Becao, Bonifazi (84′ Samir), Nuytinck; Molina, De Paul, Walace, Arslan (72′ Forestieri), Stryger Larsen; Pereyra; Okaka. All. Gotti.
JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Cuadrado (84′ Felix Correia), Bentancur, McKennie (84′ Rabiot), Bernardeschi (59′ Kulusevski); Dybala (66′ Morata), Ronaldo. All. Pirlo.
ARBITRO: Chiffi
Ammoniti: Arslan (U), Pereyra (U)

Leandro De Sanctis

Torna in alto