Nel nome di Diego, il romanzo di Maradona a Napoli

Nel nome di Diego, di Franco Esposito e Dario Torromeo.
Non c’è bisogno di essere tifosi del Napoli o ammiratori dell’Argentina calcistica per leggere il libro che Franco Esposito e Dario Torromeo hanno dedicato a Diego Armando Maradona, il fuoriclasse a cui da qualche mese è intitolato lo stadio di Napoli. Quel San Paolo che lo accolse in un bagno di folla estasiata ed entusiasta il pomeriggio del 5 luglio 1984. Dopo averlo eletto a dio in terra, aver gioito, esultato e vissuto emozioni mai provate prima, Napoli ha scolpito il nome di Maradona nella memoria, rendendolo eterno nel suo stadio, il “San Maradona”.
L’idea del libro è nata sull’onda emotiva della prematura scomparsa del campionissimo argentino, ma il suo valore va ben oltre il significato di un istant book, perché in realtà Nel nome di Diego è un libro che è anche una pietra miliare per il Napoli, per i suoi tifosi, per Napoli e per chiunque ami il calcio, aldilà delle barriere del tifo.
Franco Esposito e Dario Torromeo, cuore e raziocinio, hanno composto un’opera preziosa coniando le due facce della medaglia con la loro personalità e una grande cura dei particolari. Ho avuto il privilegio di conoscere entrambi, di aver lavorato accanto a entrambi e nel libro è riconoscibile il loro marchio di fabbrica, la loro passione, l’amore per il lavoro e per lo sport. Un apporto complementare, il prima e il dopo, il romanzo e la cronaca, i retroscena e i momenti, le parole che accompagnarono le tappe fondamentali della carriera di Maradona a Napoli.
Un libro sul calcio che non parla solo di calcio e non parla solo ai napoletani. Una miniera di aneddoti e retroscena che incuriosiranno chiunque cerchi nel calcio molto più di una semplice partita, un risultato, un tabellino. Per quelle cose ci sono gli almanacchi e c’è internet, l’enciclopedia in divenire dei nostri tempi.
Nel nome di Diego offre tutto quello che nessuna enciclopedia avrebbe potuto dare. E’ una cronaca ma in realtà ha i contorni del romanzo, e trattandosi di Maradona non avrebbe potuto essere diversamente, perché il calcio non è soltanto quello che si gioca sul manto verde, erboso o sintetico che sia. E’ una passione, una commedia umana per dirla alla William Saroyan, tessuta con un filo che resta spesso nascosto, invisibile. I retroscena, cosa c’è stato dietro la scena che ha visto Maradona regnare a Napoli e nel calcio.
Il racconto appassionante di quel sogno che ad un certo punto convinse Ferlaino e Juliano che portare Maradona a Napoli non era una missione impossibile. Si poteva davvero strapparlo al Barcellona, soffiando quello che già allora tutti definivano un numero 1, il numero 1, all’acerrima rivale Juventus.
Napoli che grazie alla crisi della Fiat riuscì a rubare un sogno alla Juventus. La Fiat era in crisi, gli Agnelli e la società bianconera non se la sentirono di esporsi alle inevitabili critiche (“Come, non hanno i soldi per gli operai e li spendono per un calciatore?“) che l’oneroso acquisto di Maradona avrebbe comportato.
La Juventus declinò la possibilità di avere Diego Armando, che gli era stato consigliato da Omar Sivori, è la storia del calcio scrisse pagine diverse. Maradona rivale della Juventus di Platini e nuovo santo di Napoli.
Basterebbe l’iniziale racconto dell’avviarsi del sogno Maradona a Napoli per giustificare la lettura del libro: situazioni d’altri tempi, lette anche con la nostalgia di chi ha la consapevolezza che allora il giornalismo si viveva e faceva nell’unico modo possibile. Rapporti umani, fantasia, inventiva, contatti. Ci si guardava negli occhi per capire, si osservava, si deduceva.
Franco Esposito fa rivivere una serie di personaggi che hanno scritto pagine di un giornalismo oggi scomparso. Personalmente ho trovato emozionante ricordare, anche solo attraverso il racconto, nomi anche per me professionalmente familiari: Ezio De Cesari, Antonio Corbo, Sal Romano e tanti altri, perché allora quasi tutti i giornali sguinzagliavano inviati al seguito del calcio e dello sport. Ciò che si scriveva era frutto di lavoro personale, non di copia incolla, veline e informazioni di parte di uffici stampa. Allora i giocatori parlavano ancora con i giornalisti, altro che tweet o Facebook. Raccontare il calcio si poteva e si voleva.
Ecco, Nel nome di Diego è anche un omaggio ad un calcio (e a un giornalismo) che non c’è più, un mondo che oggi si può solo ricordare e rimpiangere. Rileggendo con Dario Torromeo passi che hanno scandito l’ascesa di Maradona, tra mondiali, gol e scudetti, con la notte napoletana dei Mondiali di Italia ’90 e quella semifinale tra Italia e Argentina che nessuno ha dimenticato. Nel nome di Diego, di Napoli e del calcio.

NEL NOME DI DIEGO – di Franco Esposito e Dario Torromeo. Absolutely Free libri/ Edizioni Slam. 260 pagine, 15 euro.

Leandro De Sanctis

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