Disastro Juve, Arthur fa felice il Benevento

Disastro Juve, Arthur fa felice il Benevento che vince 1-0 allo Stadium e conquista tre punti importantissimi per la salvezza. Juve stregata dalla Strega beneventana in questo campionato: un punto su sei. Per merito dei giallorossi campani ma molto per suoi demeriti, emersi anche oggi in maniera fragorosamente sconcertante.
Forse è meglio prenderla con ironia, se si tifa Juventus. Non è che si potesse pensare di vincere all’infinito, ma c’è modo e modo di farsi scucire lo scudetto dopo nove anni tricolori. Dall’Inter poi.
Allora, attingendo dall’amarissimo calice dell’ironia, diciamo che i registi arretrati della Juve hanno colpito ancora: se Bentancur ha regalato il gol che ha immediatamente creato le basi per andar fuori dalla Champions, Arthur con il suo assist ha messo la firma sullo scudetto. Perduto.
Perfino ai ragazzini delle scuole calcio si insegna che mai e poi mai quando si è nella propria metà campo si fanno passaggi in orizzontale. Chissà se l’assist di Arthur per Gaich varrà per la graduatoria degli assist men. Forse no, perché il giallorosso si è poi avvalso anche della collaborazione a distanza di Danilo, assai poco deciso nel provare a contrastarlo.
Ma la Juve non ha perso solo per colpa dello sciagurato passaggio del brasiliano. La Juve ha perso perché non ha giocato. Ha perso perché Morata si è divorato tre gol facendo rimpiangere quando i gol gli venivano annullati per fuorigioco millimetrici. Un gol se l’è divorato anche Danilo nel finale. Un gol lo ha evitato l’arbitro Abisso, che non ha concesso un rigore sacrosanto ed evidente quando Chiesa è stato fermato dal corpo di Foulon stesosi a terra davanti a lui, facendolo cadere. Altro che lasciarsi andare (come ha sostenuto Marocchi in tv con una sicurezza degna di miglior causa: forse stava guardando un’altra partita). Kulusevski non si è mangiato gol perché non ha nemmeno tirato: a lui è piaciuto disperdere palloni invitanti dopo aver marcato avversari. Palle nel vuoto. Perché non tira più in porta?
In compenso Cristiano Ronaldo ha centrato un bel due su due con i calci di punizione dal limite allungando la sua serie sulle barriere frangi-gol. Due gol? Ma no, i soliti due palloni calciati sulla barriera. Almeno per questo aspetto, come non rimpiangere Dybala (o Pjanic)?
Fa tenerezza Pirlo quando sostiene che gli obiettivi non cambiano. Ma in fondo ha ragione. Dopo la sconfitta di San Siro, il pareggio di Verona e il ko di Napoli, quando mai la Juve poteva lottare per lo scudetto? Il guaio vero è che farà fatica anche a non compromettere l’obiettivo minimo: restare nella zona Champions League. La concorrenza è agguerrita e dotata di punti. Una Juventus che si fa battere dal Benevento e dall’unico tiro nello specchio degli avversari, è una squadra che deve sgomitare, una squadra da Europa League al massimo. Sarà la maledizione attirata da Andrea Agnelli, che continua a sproloquiare sul campionato d’Europa svilendo il campionato (e dimenticando che la bacheca andrebbe fuori servizio se si aspettassero solo trofei da un super torneo che porterebbe solo soldi ma non vittorie).
Consolazione: almeno ora la smetteranno di dire che la Juve è attesa da una serie di finali. Ha perso la prima oggi, le altre non ci saranno.
Se non quella vera, contro l’Atalanta per la Coppa Italia: unico traguardo possibile anche se difficile. Alla luce del rendimento di questa stagione, metterei la firma per chiudere con la Coppa Italia (accanto alla Supercoppa) ma con un terzo posto. Lo so, sarebbe un bilancio che nell’ultimo decennio ha reso felici il Napoli o la Lazio. Ma bisogna sapersi accontentare.
Non ho parlato della partita? Beh, quale partita? La Juventus non l’ha giocata. Svogliata, demotivata, annebbiata. Questo sembrava nel primo tempo soprattutto. E siamo sicuri che sia colpa di Pirlo. O solo di Pirlo almeno? Anche se al tecnico imputo questa follia della ripartenza dal basso, del non calciare la palla avanti quando si è in difesa. Si cincischia, ci si infogna, con l’unico risultato di calciare in affanno e senza sbocchi palloni che calciati subito sarebbero comodi disimpegni.
Di fronte a certe partite, diventa inutile parlare di rigori non dati o di favori da Covid resi all’Inter, ribaltando ciò che quasi tutte le altre squadre hanno dovuto fare pur essendo orfani di giocatori per il Corona virus.

Altri record, negativi, per questa Juve

Per il Benevento è una fortuna che ci sia la Juventus in questo campionato. Pareggio all’andata, vittoria al ritorno. Inzaghi ha preso 4 dei 6 punti disponibili, lasciandone uno solo ai bianconeri. Il suo Benevento è la prima squadra neopromossa a rimanere imbattuta contro la Juventus in entrambi i match di uno stesso campionato dal 2013, quando ci riuscì la Sampdoria. E’ anche la prima neopromossa uscita dallo Stadium senza aver subito gol: come era riuscito al Siena nel 2012. Dopo otto anni la Juve ha perso in casa contro una neopromossa (allora, 2013, la Sampdoria). Il bello è che il Benevento è riuscito a espugnare Torino con il suo unico tiro nello specchio della porta.

Foulon fa cadere Chiesa in area: fallo da rigore. Non per l'arbitro Abisso nè per la VAR
Foulon fa cadere Chiesa in area: fallo da rigore. Non per l’arbitro Abisso nè per la VAR

Juventus-Benevento 0-1

Marcatore: 69′ Gaich
 
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Danilo, Bonucci, De Ligt, Bernardeschi; Chiesa, Arthur (73′ Bentancur), Rabiot (73′ McKennie), Kulusevski; Morata, Cristiano Ronaldo. All. Pirlo

BENEVENTO (3-5-2): Montipò; Tuia, Barba, Caldirola; Improta, Hetemaj (83′ Dabo), Viola, Ionita, Foulon (73′ Tello); Lapadula (73′ Lapadula), Gaich (83′ Di Serio). All. F. Inzaghi
ARBITRO: Abisso
Ammoniti: Tuia (B), Bernardeschi (J), Barba (B), Tello (B), Bentancur (J)

Leandro De Sanctis

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