Roma Volley Club, la colpevole ignoranza senza fine

Roma Volley Club, la colpevole ignoranza senza fine. Abbondantemente superato il decennio di ignoranza collettiva, pseudo giornalistica e istituzionale. Sconfortante pensare che nemmeno chi è nello sport conosce la città in cui vive e opera. Come definire chi perfino in un comunicato che nell’intestazione riporta il marchio del club, in questo caso la Roma Volley Club, iscritta al campionato di pallavolo di Serie A2 femminile. Nel comunicato di lancio del campionato la società afferma che giocherà a Guidonia “in attesa della disponibilità del PalaTiziano“. Altro che #corederoma, come il club si autodefinisce, piuttosto #core de ignoranza. Estrema, reiterata, colpevole. Stanno fresche, come si dice a Roma, le ragazze della Roma Volley se pensano di andare a giocare al PalaTiziano.

L’impianto inesistente


E già perché il PalaTiziano è un impianto che non esiste, se non nelle menti superficiali e ignoranti di chi pronuncia un nome inesistente. Il nome dell’impianto a cui fa riferimento il comunicato è un altro: Palazzetto dello Sport, con sede ufficiale in Piazza Apollodoro. Fu costruito per l’Olimpiade di Roma 1960, come il più grande Palazzo dello Sport sito all’Eur. tutelato dai Beni Culturali e intangibile, dal 1960. Si chiama Palazzetto dello Sport e non si capisce perché lo si debba indicare con un nome che non è il suo, né di altri. E’ proprio lui, l’impianto del quartiere Flaminio, chiuso dall’inizio del mandato del sindaco Raggi, che mettendo tutto a bando, ha finito per mettere al bando lo sport della Capitale. Di fronte c’è lo Stadio Flaminio, a due passi l’Auditorium, che è l’unica bella cosa che funziona a livello culturale di quella zona e non solo.
Dal sindaco Alemanno al sindaco Gualtieri, passando per Alemanno, Marino e Raggi, perfino il Comune di Roma e i suoi rappresentanti nello sport, sono incappati ciclicamente in questa madornale e impunita gaffe. A chi si giustifica sostenendo che è una sciocchezza banale, dico già che è dalle piccole cose, è anche da questi particolari che si giudica la serietà. E’ vero che il nome è banale, ma in assenza di sponsorizzazione (come avvenuto per il Palasport dell’Eur che si è chiamato a lungo PalaLottomatica, bisognerebbe rassegnarsi a chiamarlo con il suo unico e vero nome, soprattutto. E’ vero che l’imbarbarimento culturale ha colpito anche il mondo dello sport e che l’ignoranza è sempre più dilagante, perfino sfacciatamente sdoganata dai social che ne accolgono gran parte, ma non stupirsi più e cessare di stigmatizzarla e di mettere alla berlina chi se ne rende interprete, è sbagliato e complice. A un ignorante va fatta notare la sua lacuna, altrimenti finisce per ritenersi ciò che non è. E l’errore in questione è da matita blu. Se fossi un esponente della società, vorrei capire chi ha scritto questa scempiaggine, dato che ad esempio nel sito della Lega Volley Femminile è indicato regolarmente Palazzetto dello Sport (si, il nome esatto!). Cartellino giallo! Anzi arancione. Allora mi chiedo perché sbagliarlo nel comunicato di lancio della stagione.
Rivolgo un appello personale a un tecnico di valore come Giuseppe Cuccarini, allenatore delle giallorosse, affinché spenda il suo blasone per imporre alla società di non sbagliare più.

Leandro De Sanctis

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