Juventus-Chelsea 1-0, Allegri, Chiesa e difesa: lezione ai campioni d’Europa

Juventus-Chelsea 1-0, Allegri, Chiesa e difesa: lezione ai campioni d’Europa. La seconda giornata di Champions League scopre una Juventus che se ne infischia delle assenze pesanti (i suoi attaccanti titolari Dybala e Morata) e regala una notte da incorniciare nella serata più difficile. Gli ingredienti del trionfo bianconero? Allegri e le sue scelte, il talento Chiesa sempre più decisivo, la sicurezza di Bonucci (450 in bianconero) e di una difesa tornata in linea con la tradizione bianconera. Non era una partita da giocare per lo spettacolo e non ne ha prodotto nemmeno il Chelsea campione d’Europa, che ha costruita una vera occasione da rete soltanto dopo 82 minuti di partita, quando Lukaku ha sparato altro nell’unica occasione in cui è riuscito a eludere la morsa di Bonucci. In teoria, vista l’emergenza, anche un pareggio sarebbe stato da considerare positivamente e pazienza se il pallino era tra i piedi del Chelsea.
Partiamo dalla scelta tattica di Allegri: non Kean ma la coppia BernardeschiChiesa. Dietro fiducia a de Ligt e Danilo, con un centrocampo composto da Locatelli, Bentancur, Rabiot e Cuadrado. Partita di sofferenza ma a ben guardare nemmeno troppo, perché il possesso palla straripante del Chelsea non produceva nulla. Anzi era la Juventus ad avere le più ghiotte occasioni per segnare, sempre su azioni innescate da palle intercettate. Sulla prima Chiesa tirava fuori ignorando l’arrivo di Bernardeschi al centro, sulla seconda, un limpido contropiede, Rabiot sbagliava incredibilmente l’ultimo passaggio, con Chiesa libero e pronto a tentare la rete. Altri tiri non centravano lo specchio della porta.

Juventus-Chelsea 1-0. La stessa Juve che in campionato ha incassato già 10 reti, non ha invece concesso nulla in area di rigore: il centrocampo ha presidiato con prudenza gli ultimi venti metri, sempre massima attenzione in difesa, nonostante qualche palla regalata in uscita, il principale difetto sui cui Allegri deve ancora lavorare.
Ma la legge del calcio è chiara e se Szczesny non ha dovuto compiere nemmeno una parata; se è stata la Juve a sfiorare anche il raddoppio nella ripresa sul cross di Cuadrado su cui non è riuscito a intervenire al meglio Bernardeschi, la vittoria juventina è stata quanto mai meritata. figlia di un atteggiamento adeguato, di una voglia che non sempre finora c’era stata. E nel finale c’è voluto anche Chiellini per disinnescare le speranze londinesi.
La Juve tuttavia sa dare anche lampi di spettacolo, pure in partite come questa. Come in occasione del gol decisivo, dieci secondi dopo l’avvio del secondo tempo. Lancio lungo di Bonucci deviato da Rabiot di testa verso Bernardeschi, che smarcava in area Chiesa, avventatosi come un falco sulla palla e bravissimo a fulminare il portiere Mendy. Per Chiesa è il quarto gol di fila in Champions giocando da titolare, primo italiano a riuscirci dai tempi di Del Piero (1997).

Juventus-Chelsea 1-0, il tabellino

Marcatore: Chiesa al 1′ del secondo tempo.

Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro; Cuadrado, Bentancur (83′ Chiellini), Locatelli, Rabiot (77′ McKennie); Chiesa (77′ Kean), Bernardeschi (65′ Kulusevski). All. Allegri. A disp. Pinsoglio, Perin, De Sciglio, Rugani, Kulusevski

Chelsea (3-4-3): Mendy; Christensen (75′ Barkley), Thiago Silva, Rudiger; Azpilicueta (62′ Chalobah), Jorginho (62′ Loftus-Cheek), Kovacic, Alonso (46′ Chilwell); Ziyech (62′ Hudson-Odoi), Havertz; Lukaku. All. Tuchel. A disp. Kepa, Bettinelli, Werner, Saul, Sarr

Arbitro: Gil Manzano (Spagna)

Ammoniti: 18′ Alonso, 61′ Ziyech, 66′ Rudiger, 89′ Cuadrado

Leonardo Bonucci anticipa Lukaku
Leonardo Bonucci anticipa Lukaku

Leandro De Sanctis

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