CINEMA Rush


RUSH
 REGIA: Ron Howard.
INTERPRETI: Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Natalie Dormer, Lee Asquith-Coe, Tom Wlaschiha.  Durata 123 min. – USA, Gran Bretagna, Germania 2013. Musica: Hans Zimmer

Si scrisse spesso, all’epoca, che il lungo duello tra Niki Lauda e James Hunt era una storia da cinema. Trentasette anni anni dopo Ron Howard ha portato sullo schermo quella storia, riuscendo ad andare oltre la rappresentazione della pur esaltante e drammatica vicenda sportiva.
Giovedì esce nei cinema italiani “Rush”, due ore di spettacolo intenso ed assoluto, che sarebbe assai riduttivo definire film sportivo. Non c’è dubbio che la storia e lo spessore dei protagonisti, fossero elementi straordinari per costruire un racconto cinematografico avvincente e convincente.
James e Niki, così diversi sia nella vita privata che nel modo di correre e di vivere. Sia la vita quanto il correre su quei bolidi di una Formula 1 che allora troppo spesso vedeva morire i suoi eroi. Perchè le misure di sicurezza erano troppo lente per il progresso tecnologico e perchè già in quel periodo rispettare un’esigenza televisiva era considerato più importante che non rischiare di lasciare vite sui circuiti.James Hunt e Niki Lauda, un inglese e un austriaco, sulla McLaren e sulla Ferrari furono protagonisti nel 1976 di un campionato indimenticabile. Il testa a testa Ferrari-McLaren, l’incidente al Nurburgring che stava per costare la vita al pilota austriaco, la rimonta di Hunt, il sorprendente ritorno in pista di Lauda nel Gran Premio di Monza, l’epilogo in Giappone, al termine di una corsa scriteriatamente disputata in condizioni climatiche da tregenda, il gran rifiuto di Niki che decise di fermarsi subito. Il titolo mondiale assegnato per un solo punto.
”Rush” racconta tutto andando oltre, ricostruendo il prologo della rivalità tra i due campioni. Hunt, londinese genio e sregolatezza (sarebbe purtroppo scomparso a soli 45 anni, stroncato da un infarto), sesso e goliardia, la velocità come regola di vita, per tenere lontano il pensiero della morte. Lauda, viennese, raziocinio e qualità applicate ai motori, che “sente” con il sedere. Entrambi piloti in fuga da famiglie che per loro avevano tracciato un futuro diverso.

La bellezza del film costruito da Ron Howard nasce dalla riuscita fusione dei caratteri, dell’intreccio tra il pubblico sportivo ed il privato, cinematograficamente narrato senza enfasi e retorica, cercando un’aderenza ai personaggi. C’è ovviamente qualche licenza narrativa, ma tutto scorre ed è funzionale a mettere a fuoco i protagonisti, che al di là delle apparenze erano due facce di una stessa medaglia, avevano bisogno l’uno dell’altro per realizzarsi. Una rivalità condita dalla stima reciproca, perché ognuno aveva qualcosa che l’altro invidiava.

C’è l’atmosfera di quella Formula 1, così diversa da quella di oggi. E nonostante sia recepito come un film sulla velocità, sulle corse, si fa apprezzare per le sfumature, per una messa in scena accurata, per gli sguardi e per i silenzi. E il duello che era cronaca, sullo schermo acquista toni epici, ma non retorici.
Diciamo che Ron Howard si è mosso con cura e rispetto. Ha scritto con Peter Morgan una sceneggiatura che funziona (e Niki Lauda ha collaborato dando pareri, raccontando, precisando). Ha avuto da Hans Zimmer una splendida colonna sonora originale (che ripesca anche brani dell’epoca). Ma soprattutto ha scelto un cast che funziona, a cominciare dai due protagonisti. Chris Hemsworth (James Hunt) e Daniel Brühl (Niki Lauda) sembrano davvero gli interpreti ideali di questa coppia di duellanti. Pierfrancesco Favino, ovviamente baffuto, è Clay Regazzoni. Gli appassionati di Formula 1 avranno un tuffo al cuore, rivivranno quelle emozioni rivedendo quelle vetture, quei nomi. E nella memoria, dopo il film, tutto sembrerà ancor più bello.

Lauda ha insegnato a Brühl come essere Lauda

Per fare “Rush”, Ron Howard e la sua squadra si sono documentati, hanno visto fino alla nausea filmati e foto di quegli anni, fino ai fuori onda che mostravano le espressioni più naturali e veritiere di James Hunt e Niki Lauda.
L’ex ferrarista è stato chiamato a dare pareri, raccontare episodi, situazioni, retroscena. Niki ha voluto conoscere Daniel Brühl, l’attore tedesco che lo avrebbe interpretato e gli ha insegnato anche il suo modo di parlare inglese, la sua cadenza. E’ uno dei motivi per cui il film si apprezza pienamente nella versione originale. Per questo la 01Distribution lo farà uscire anche in versione originale sottotitolata, almeno nelle grandi città (a Roma al cinema Nuovo Olimpia, a Milano e Bologna in sale da definire).
Daniel Brühl si fece notare in Goodbye Lenin  e soprattutto in Bastardi senza gloria, di Quentin Tarantino (era Frederich Zoller, il giovane eroe di guerra nazista). L’australiano Chris Hemsworth era conosciuto soprattutto per “Thor” ma in Rush dimostra di essere più che un semplice giocattolone da super eroe Marvel.
Su Pierfrancesco Favino, Ron Howard ha detto che:«Ho avuto subito lui in mente per il personaggio di Regazzoni. Non è un ruolo principale ma è molto importante e credetemi nel film c’è molto più Regazzoni di quanto non stesse nella sceneggiatura e questo grazie alle idee e alla creatività di Pierfrancesco sul set»

Lenti dell’epoca e vetture dai collezionisti

Per ricreare i colori d’epoca sono stati
usati lenti e obiettivi degli Anni Settanta. Alastair Caldwell, che fu
ingegnere e team manager della McLaren, è stato ingaggiato dalla
produzione come consulente tecnico. Hanno contribuito anche molti
collezionisti d’auto d’epoca che hanno fornito le vetture originali. In
qualche scena apparivano vetture di anni successivi, ma si è rimediato
in post produzione “incollando” i modelli giusti.

Filmografia Ron Howard (per i meno giovani sarà sempre Richie Cunningham, di Happy days)

Leandro De Sanctis

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