CALCIO & VOLLEY Agnelli e lo “scippo” Nazionali. Nel volley è peggio

Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha attaccato la Fifa (e l’Uefa) e non solo per i due mesi annui in cui i giocatori dei club sono precettati dalle Nazionali.
“… Inoltre, ci vediamo sottratti dalle Nazionali per 60 giorni all’anno i nostri migliori talenti, un unicum nel suo genere”.
E no, caro presidente Agnelli, non è un unicum. Ovviamente a livelli economici ben diversi e a distanza abissale, ma nel volley accade molto di peggio. La dittatura incontrastata della Fivb e la connivenza della Cev da decenni consentono una politica di assoluto predominio delle nazionali, l’iper sfruttamento di un ristretto numero di giocatori e la vacanza esagerata e forzata della maggior parte dei pallavolisti e delle pallavoliste fuori dal giro delle nazionali. Le Nazionali hanno ben oltre i sei mesi di attività e si sono incuneate anche nel bel mezzo del periodo in teoria consacrato alla già limitata attività dei club.

Una politica sconsiderata che nessuna federazione ha mai combattuto con determinazione, con una strategia comune ad altre federazioni, con qualche vaga possibilità di successo. Basta pensare alla scellerata formula di qualificazione per l’Olimpiade, al non tener conto di Mondiale ed Europei. Il tutto per puri fini economici e commerciali, lontani dai valori dello sport. Anche nel volley, uno dei porblemi è che gli atleti non hanno rappresentanza nè voce in capitolo.
Insomma, caro presidente Agnelli, per fortuna non ha una squadra di pallavolo…

Nelle foto il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è il presidente della Fivb, Ary Graca

Leandro De Sanctis

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