Film in versione originale, qualcosa è cambiato a Roma

Film in versione originale, qualcosa è cambiato a Roma. Dieci anni fa veniva chiuso il cinema Metropolitan, a quei tempi l’unico a Roma, insieme con il Nuovo Olimpia, che programmava film in versione originale con sottotitoli. La battaglia intrapresa per provare a sventare la chiusura vide impegnata invano anche mia figlia Francesca, oggi professoressa di inglese e già allora abituale frequentatrice, peraltro con tutta la famiglia, di quelle sale dove era possibile gustare un film così come era stato concepito, senza doversi sorbire edizione doppiate in italiano. Fu un’occasione anche per venire a contatto con realtà che dai sottotitoli traevano cultura e possibilità altrimenti negate.
Un piacere che si paga a caro prezzo quello di voler vedere il cinema in versione originale, per apprezzare o criticare le interpretazioni degli attori e non opere appiattite dal doppiaggio, sia di qualità che, come nel tempo capitava e capita sempre più spesso, di basso livello, in grado di rovinare e alterare la valenza di un film. Diversi film, proponendo trailer doppiati, invece di incoraggiare la visione, la scoraggiano.
Un piacere che si paga perché la scelta si restringeva ai soli film che il Nuovo Olimpia proponeva, specie dopo che anche Fiamma e Barberini chiusero. E se si perde la possibilità di vedere il film in v.o., non resta che attendere lo streaming. Insomma, nei tempi bui il Nuovo Olimpia è rimasto l’unico baluardo culturale cinematografico di Roma.

Versioni originali, unico modo per fruire del film

Anche su questo sito tante volte rilanciavo la proposta di far dedicare alle multisale spazi anche piccoli alle versioni originali. E’ una questione di abitudine, di allenamento direi e dico sempre a chi risponde che con i sottotitoli si perderebbe il film. E suggerisco sempre di iniziare col vedere in versione originale film che hanno già visto e conoscono, per abituarsi alla visione arricchita, diciamo così.
Con piacere ultimamente ho letto spesso inviti a vedere film in versione originale nella rubrica dello psicoterapeuta Vittorio Lingiardi su Il Venerdì di Repubblica.
E non ho potuto fare a meno di sorridere e contestare l’affermazione secondo cui studi di settore garantirebbero che vedere film doppiati “favorisce l’immersione dello spettatore e l’identificazione con i personaggi”, E’ vero il contrario, specie oggi che molti doppiatori hanno rivelato il loro volto: si sente una voce e si pensa alla faccia del doppiatore, non più all’attore sullo schermo. Per non parlare delle voci che accompagnano più di un attore o attrice. E non è vero che il doppiaggio serve soprattutto alle piattaforme, perché proprio lo streaming e la possibilità di fruire dei film così come sono stati concepiti, in qualunque luogo e lingua del mondo, ha allargato l’orizzonte e abituato lo spettatore, specie se giovane, ad evitare il doppiaggio. Certo, è anche una questione di livello culturale, ma perché ripiegare sempre in basso invece di ambire a far crescere il pubblico verso l’alto? Pensate ai molti bambini protagonisti dei film: avete fatto caso che nei film stranieri sono spesso bravissimi mentre nelle produzioni italiane altrettanto spesso tradiscono le scarse qualità recitative. Pensate a cosa può scadere il doppiaggio dei bambini…

I meriti di Circuito Cinema

Il lungo preambolo per sottolineare i meriti di Circuito Cinema e di quelle sale che propongono coraggiosamente film in versione originale. A volte anche confinati in orali serali scomodi, ma è importante che li programmino. Altre anche nella normale programmazione e questo lo considero un grande merito. La foto di questo post si riferisce alla scorsa settimana, sala Giulio Cesare che frequento assiduamente (oltre al Nuovo Olimpia, preziosissimo): ben cinque film su otto proposti in versione originale con sottotitoli, gli altri tre non doppiati perché film italiani. Una meraviglia, roba da stropicciarsi gli occhi per la soddisfazione. Eh si, qualcosa è cambiato. Finalmente.

Oggi a Roma 18 sale con film in versione originale

Oggi, giovedì 23 marzo, la programmazione a Roma vede ben diciotto cinema proporre almeno un film in versione originale con sottotitoli. E alcune sale, come il benemerito nuovo Quattro Fontane, il Lux, il Nuovo Sacher di Nanni Moretti, il Greenwich, il Farnese e ora di nuovo il Barberini vantano una regolare programmazione con le versioni originali. L’elenco odierno vede almeno un film non doppiato nelle sale Andromeda, Antares, Barberini, Cinema Troisi, Doria,Eurcine, Farnese, Giulio Cesare, Greenwich, Intrastevere, Lux, Nuovo Cinema Aquila, Nuovo Olimpia, Nuovo Sacher, Quattro Fontane, Savoy, Tibur, Trianon. Non a caso proprio le grandi multisale, popolari per definizione, quelle che a mio avviso quasi per legge dovrebbero ospitare almeno un film al giorno in versione originale, danno solo film doppiati.

Dieci anni fa chiudeva anche il Metropolitan

Leandro De Sanctis

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