Premio Bellone a Claudia Falzi, l’arbitro laureato in fisica nucleare

Premio Bellone a Claudia Beatrice Falzi, l’arbitro laureato in fisica nucleare e Subnucleare. Un riconoscimento importante per gli arbitri di pallavolo del Lazio. Un riconoscimento, della Fipav Lazio, che da un lato omaggia il compianto Lucio Bellone, dall’altro premia gli arbitri più bravi ad abbinare le qualità sul seggiolone a quelle in ambito universitario.

di Giorgio Marota

“E’ Un traguardo importante perché arrivato in un periodo complicato per tutti”. A un mese di distanza dall’assegnazione del Premio Bellone, l’arbitro Claudia Beatrice Falzi è ancora emozionata. L’ufficiale di gara, nata nel 1991, ha ricevuto dalle mani di Mariella Ciurleo, moglie del compianto Lucio, e del responsabile dei fischietti laziali, Stefano Cesare, l’edizione 2021 dell’importante riconoscimento riservato all’arbitro della FIPAV Lazio che oltre ad aver svolto con professionalità e competenza il proprio ruolo ha saputo conseguire importanti risultati nell’ambito universitario.

A dicembre 2020 Falzi ha conseguito la laurea Magistrale in fisica nucleare e Subnucleare presso l’Università La Sapienza di Roma, con una tesi dal titolo “studio del rumore e applicazioni di machine learning per immagini di risonanza magnetica di cervelli fetali pesate in diffusione”. 
Nella stagione 2020-21, inoltre, ha diretto 19 gare ed è stata promossa in Serie B.
“Ho scritto la tesi durante il lockdown – ci ha raccontato – una tesi a distanza che non ha reso facile il mio lavoro. La pallavolo era ferma, ci trovavamo tutti chiusi in casa, ed è stato difficile restare concentrata su tutto. Arbitrare è una parte importante della mia vita, durante il weekend si “stacca” andando sui campi, divertendoci e alimentando la passione per la pallavolo da un altro punto di vista. Ringrazio il Comitato e la Commissione Ufficiali di Gara per questo riconoscimento così importante che mi rende orgogliosa e mi motiva a migliorare sempre, dentro e fuori dal campo. Sì, studiare e arbitrare si può! Sport e cultura possono andare a braccetto, ne sono sempre stata convinta”.
La tesi si è aggiunta a un lavoro di ricerca già esistente che ha prodotto un risultato notevole: “E’ stata un pezzo che ha contribuito alla stesura di un articolo scientifico sul tema. Oggi lavoro come data analist in Acea e continuo ad arbitrare, mi sento fortunata e felice”. 

Claudia Falzi, originaria di Rignano Flaminio, ha partecipato al corso arbitri del CT Roma a febbraio 2015. Il primo anno da arbitro provinciale è stato il 2016.
“Sono diventata arbitro regionale nel 2016-17 e arbitro nazionale nel 2021-22. Il percorso di studio, abbinato all’arbitraggio, non è stato facile: ho incontrato difficoltà oggettive che la pallavolo mi ha aiutato a superare”.
La giovane dottoressa ha raccontato il suo “sentirsi arbitro”: “Noi offriamo un servizio alle società. Non siamo noi i protagonisti del gioco, mi piace l’idea che l’arbitro è un facilitatore. E facendo questo ci divertiamo, confrontando la nostra passione con quella di tanti giovani e meno giovani che incrociamo ogni weekend. Con gli altri arbitri c’è un confronto costante e questo ci aiuta a crescere di settimana in settimana. Ci sentiamo tutti parte della stessa famiglia. A chi dedico il Premio Bellone? Sono una tipa testarda, che non molla mai. Quindi lo dedico in primis a me stessa, ai sacrifici che ho fatto per arrivare fin qui e a tutte le persone che mi hanno aiutato in questi anni”.

Leandro De Sanctis

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