Strange way of life, la beffa western di Almodovar

Strange way of life, la beffa western di Almodovar.
Festival e piattaforme digitali, questa avrebbe dovuto essere la collocazione naturale dello striminzito lavoro di Pedro Almodòvar, la sua incursione nel genere western ridotta a un misero corto spacciato in sala a prezzo pieno come un vero film. Come se fosse il vero film che Almodòvar avrebbe dovuto girare.
Artisticamente il corto Strange way of life è davvero bello: una storia intrigante, caratteri ben definiti e avvolti nelle pieghe misteriose della vita. Due attori molto bravi nei ruoli dei cowboy gay, come Ethan Hawke e Pedro Pascal (a cavallo, in giacca verde e senza il casco che lo ha celato per tutta la serie The Mandalorian) Ma è un mistero anche il fatto che il regista spagnolo si sia ridotto a girare mezzora di western: perché la sua storia non è diventata un film? Normale nella durata e bellissimo nella forma e nei contenuti?
Ambientazione, costumi, attori, dialoghi: tutto splendido. Ma tutto fa aumentare la rabbia per il film che non c’è, per il film che abbiamo visto soltanto nella prima mezzora del suo svolgimento e che, come lo stesso Almodòvar lo ha raccontato nella lunga intervista-spot che in sala ha fatto da riempitivo per allungare il brodo, sarebbe stato interessante prosecuzione. Curiosamente posso dire che la storia avrebbe preso la piega che avevo immaginato dal…trentunesimo minuto, mentre scorrevano i titoli di coda, o di codino dovremmo dire.
Al di là di quanto pubblicato nei giorni dei Festival, la stampa fisica e on line ha contribuito a non evidenziare abbastanza la realtà: in sala c’era un corto di soli 30 minuti di durata. La rivista Ciak (ormai da anni diventata poco più che un aggregatore di comunicati stampa ad uso e consumo di chi il cinema lo produce e non degli spettatori-lettori) ha praticamente nascosto il fatto che Strange way of life fosse un corto di 30 minuti. E’ arrivata a scrivere che la durata era di 53 minuti. Ma forse ha fatto confusione tra il corto e lo stucchevole documentario riempitivo che lo ha seguito, quello durato assai più del corto, 50 minuti. Non solo: la quasi autointervista che dà modo a Pedro Almodòvar di spiegare e raccontare la sua idea sulla storia e sul western, è proposta in maniera fastidiosa: audio troppo alto con pochissimi toni bassi e tutto acuti, che arrivano a gracchiare aggredendo in maniera irritante l’orecchio dello spettatore. Non a caso molti hanno abbandonato la sala.
Ma il prezzo del biglietto è stato fatto pagare per intero, non ridotto a un terzo, come la durata del corto rispetto alla durata minima di un film, che raramente è inferiore ai 90 minuti.
Su alcuni siti si titola sul fatto che sia un corto, ma poi negli articoli lo si definisce sempre film. L’impressione che lo spettatore normale o casuale con complicità varie sia stato in qualche modo preso in giro, se non ingannato, è legittima e consistente. Chiunque ne sia l’autore, 30 minuti di cinema non possono essere proposti al cinema e a prezzo pieno.

Strange way of life

STRANGE WAY OF LIFE – Spagna 2023. In lingua inglese. * visto in versione originale con sottotitoli. Durata: 30′.
Regia: Pedro Almodòvar.
Interpreti: Ethan Hawke, Pedro Pascal, Manu Rios, Pedro Casablanc.

Leandro De Sanctis

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