Juve in Champions, dopo 48 anni altro dono dal Verona

Juve in Champions, dopo 48 anni altro dono dal Verona. Già, la fatal Verona regalò uno scudetto al foto finish alla Juventus il 20 maggio 1973, togliendolo al Milan (e pure alla Lazio di Chinaglia). Fatal Verona anche per il Napoli, al quale al Diego Armando Maradona non è bastato andare in vantaggio per mantenere la vittoria ed evitare quel pareggio che ha poi regalato alla Juventus il quarto posto, la prossima Champions League.
Quarantotto anni fa ero all’Olimpico ad ubriacarmi di gioia quando segnò il gol scudetto Cuccureddu, Hitchcock ha detto Juve, fu il titolo del Corriere dello Sport (o qualcosa del genere). Anche stavolta Hitchcock (il regista maestro del brivido cinematografico) ha detto Juve, oltre a Milan e Atalanta, che era già sicura dell’Europa che conta. Stavolta ho vissuto davanti alla tv il dono del Verona (immagini di Bologna-Juventus, radiocronaca Rai dagli altri campi), a completare una serata animata da una Juventus vogliosa e spettacolare. Quattro gol, doppietta di Morata, reti di Chiesa e Rabiot, splendide giocate di Dybala, divertimento e trame offensive rapide e brillanti. Ma il Bologna non è esistito.
Nell’anno in cui la Juventus si è scucita lo scudetto dopo nove anni vincenti (meritato il titolo dell’Inter, più continua nell’arco della stagione), il finale di stagione ha mostrato un volto completamente diverso. Paradossalmente dopo il crollo con il Milan sono arrivate quattro vittorie di fila, un atteggiamento, un equilibrio, una voglia che troppo spesso erano venuti a mancare.
Grazie al Verona, grazie al gol di Faraoni al 69′ (Napoli è rimasto in zona Champions soltanto per 8 minuti) dunque la Juventus di Pirlo ha centrato l’obiettivo minimo ma fondamentale per il futuro: entrare nel poker che porta a casa i soldi della Champions League. Dopo la batosta con il Milan, il futuro di Pirlo sembrava segnato. Onestamente alla luce del finale di campionato, credo che sarebbe giusto che la Juventus proseguisse con Pirlo in panchina. Non è certo l’unico responsabile delle amarezze di questa stagione, dello scudetto perduto. Molto è da attribuire ai giocatori e ai loro errori fatali in più di un’occasione. Senza dimenticare l’assenza prolungata di Dybala, l’impossibilità, per lui che era un debuttante, di fare un precampionato come in tutti gli altri anni. Ma le ultime quattro partite hanno dimostrato che Pirlo ha in mano la squadra e che la squadra è stata con il tecnico. Aggiustando l’organico e mettendo a frutto tutto il lavoro di quest’anno, passi falsi inclusi, penso ci siano meno rischi per la Juve, piuttosto che ricambiare tecnico e ricominciare da capo.
Discorso a parte Ronaldo: resterà? Paradossalmente il portoghese che ha spinto la Juve a suon di gol (capo cannoniere con 29 reti) in qualche modo ne indirizza e condiziona il gioco. Ma come si fa a sottovalutare un finalizzatore come CR7?
Saranno tuttavia altre le valutazioni, di Cristiano e della Juve, che scriveranno il futuro del campione legato ancora per una stagione ai bianconeri.
Da tifoso juventino, faccio i complimenti all’Inter che ha meritato il suo scudetto, così come Milan e Atalanta hanno raccolto i frutti di una stagione super. Ma sono alla fine rasserenato anche dal finale della Juventus: dal piazzamento per la Champions, dalla conquista di Supercoppa e Coppa Italia. Non conto niente, ma voto per la conferma di Pirlo.
Il Napoli è il grande deluso: per Gattuso mi dispiace perché ha lavorato molto bene. Ricordando la pantomina della ASL e il comportamento del suo presidente anche nei confronti del tecnico, forse il verdetto del campo è stato equo.

Ronaldo e Dybala festeggiano
Ronaldo e Dybala festeggiano
La classifica finale per i primi posti, la soddisfazione di Pirlo
La classifica finale per i primi posti, la soddisfazione di Pirlo

Bologna-Juventus 1-4

MARCATORI: 6′ Chiesa (J), 29′ e 48′ Morata (J), 45′ Rabiot (J), 85′ Orsolini (B)  

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Tomiyasu, Medel (58′ Antov), Soumaoro, De Silvestri (68′ Faragò); Schouten (80′ Baldursson), Svanberg; Skov Olsen (58′ Orsolini), Vignato (58′ Sansone), Barrow; Palacio. All. Mihajlovic

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny (68′ Pinsoglio); Cuadrado, De Ligt (46′ Bonucci), Chiellini (58′ Arthur), Alex Sandro; Kulusevski, Danilo (68′ Bernardeschi), Rabiot, Chiesa (58′ McKennie); Dybala, Morata. All. Pirlo
ARBITRO: Valeri
Ammoniti: Morata (J), Medel (B), McKennie (J)

Leandro De Sanctis

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