Figli, il film | Recensione

Quando un film fa riflettere e discutere su un tema comune, è sempre lodevole, al di là di quanto sia riuscito o delle sue pecche. Figli, il film tratto dal monologo di Mattia Torre (scomparso poco prima che iniziassero le riprese), non è un film esilarante, come incredibilmente ho letto nel mensile Storie, la rivista che pubblicizza il cinema distribuita gratuitamente in alcune sale cinematografiche.
E’ un film anche divertente, nonostante per i due protagonisti in realtà ci sia poco da ridere. Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi sono una coppia di genitori la cui vita viene sconvolta dalla nascita di un secondo figlio.
In un’Italia che attraversa una grande crisi demografica il tema dei figli (farli nascere, non farli nascere? Come crescerli?) è particolarmente sentito e attuale. Non è sbagliata la frase di lancio del film: fare un figlio è da eroi, farne due da supereroi.
Ma la coppia del film non è dotata di particolari super poteri e va in tilt dopo soli nove mesi di nottate saltate e difficoltà varie. Figli mette sul tavolo varie tipologie di genitori, in cui lo spettatore potrà eventualmente riconoscersi e collocarsi. E spiattella alcune scomode ma innegabili realtà perché ogni parola che ad un certo punto pronuncia la nonna che non vuole assumere il ruolo di baby sitter, è sacrosanta verità. Il Paese è vecchio e gli over sono diventati il punto di riferimento e il sostegno di tutto: teatro, cinema, programmi televisivi, pubblicità.
Mastandrea e Cortellesi attraversano molti passaggi obbligati, che qualcuno ha definito luoghi comuni, inducendo alla solidarietà, al sorriso, ma anche ad inevitabili critiche.
Quello che non convince è la permanente crisi di nervi che assale i genitori dopo soli nove mesi, dei quali gli ultimi sei travagliati, insonni e snervanti. Forse pochi per arrivare a sbroccare in quel modo, tra l’altro sempre davanti alla primogenita. Ma c’è una cosa che mi ha particolarmente infastidito. Probabilmente voleva essere divertente o testimoniare il grado di frustrazione raggiunto da marito e moglie, ma quella finestra aperta che ad ogni litigio, ad ogni dialogo con relative incomprensioni, vedeva il genitore gettarsi nel vuoto (soprattutto mamma-moglie Cortellesi) mi è parsa fastidiosa. Se ogni coppia dovesse gettarsi dalla finestra tutte le volte che si litiga o non ci si capisce, avremmo una popolazione di orfani.
Il merito del film è aver affrontato la problematica, un minor tasso di superficialità, un maggiore approfondimento dei caratteri e la capacità dei genitori di fare squadra davvero e con amore, avrebbe giovato a tutti, a cominciare dai Figli. L’impressione è che quella coppia covasse problemi sotto… la culla, forse senza ancora saperlo.

Figli, il trailer

Figli, la scheda

FIGLI – Italia, 2020. Regia: Giuseppe Bonito. Interpreti: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea. Durata 97 minuti. Sceneggiatura: Mattia Torre (scomparso nel 2019 alla vigilia del film), dal suo monologo I figli crescono

Leandro De Sanctis

Torna in alto