CALCIO Il super gol di Bale ai raggi x dell’esperto Sandro Donati

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Il fantastico gol di Bale esaminato da Sandro Donati, tecnico di atletica leggera e consulente della Wada, l’agenzia mondiale dell’antidoping, autore del libro Lo sport del doping, che ha avuto un notevole successo editoriale e lo ha coinvolto in ben 143 presentazioni in 114 città italiane.

La velocità di Bale è impressionante, vero?
«Bale percepisce un pò prima del difensore che il suo compagno sta per dargli la palla sul lungo linea, anzi è lui stesso a dettare il passaggio e quindi lo “anticipa”- Il fattore decisivo è però il secondo: si lancia con decisione in avanti mentre il difensore, sbagliando, converge verso di lui, inutilmente poiché un attimo prima che venga affiancato Gareth lancia la palla avanti e, rimasto senza palla ma al tempo stesso ben indirizzato verso l’avanti, può permettersi, considerando che viaggia a 9 metri al secondo contro i 7 dell’avversario, di allargarsi fuori del campo, perdendo pochissima velocità (tutt’al più scende a 8,5 metri al secondo mentre l’avversario è incapace di andare oltre ai suoi 7 metri al secondo), per poi riprenderla subito ed incrementarla con una diagonale nella quale corre per 20-25 metri sfiorando i 10 metri al secondo.»


Bartra, il difensore del Barcellona è stato surclassato in maniera evidente ?
«In questa fase la differenza di corsa tra i due giocatori è enorme: Bale utilizza i piedi per propellere il corpo verso l’avanti. Effettuata la propulsione, il suo piede oscilla rapidamente per avanti così determinando un’oscillazione ampia e potente dell’anca ed un passo piuttosto ampio. Di contro il difensore avversario “perde” ad ogni passo il piede “per alto dietro”, così riducendo a ben poca cosa il successivo avanzamento. Ne risulta un passo molto corto (diciamo circa 1, 90 il passo di Bale e circa 1,60 quello del difensore), una sorta di terza marcia che non può certo opporsi ad una quinta marcia.»

Il gesto atletico è stato determinante nella realizzazione del gol?
«Secondo me no. Il risultato è piuttosto determinato:
1) dalla prontezza (anzi dall’anticipazione nell’avvio; 2) dalla chiarezza di idee con la quale sceglie la direzione verso l’avanti; 3) dalla decisione con la quale si libera della palla indirizzandola non parallela alla linea laterale bensì in leggera diagonale verso il centro del campo; 4) in altri termini ha “anticipato” anche la sua intenzione successiva e conclusiva che era quella di convergere poi verso la porta; liberandosi della palla e sfruttando l’enorme differenza di velocità che aveva in quel momento sull’avversario, ha potuto permettersi di allargarsi verso l’esterno (compiendo 1,5 metri più dell’avversario ma potendo permetterselo grazie alla differenza istantanea di velocità); e) a quel punto ha sorpassato e messo fuori gioco l’avversario con 25 metri di corsa molto veloce; 5) i tocchi che ha dato poi al pallone: destro, destro, sinistro e ancora sinistro per appoggiare in rete mi sono sembrati sempre proporzionati alla velocità che aveva; 6) questi tocchi meritano una considerazione: non è facile correre velocemente e, al tempo stesso, riuscire a toccare morbidamente il pallone. Affinché questo avvenga c’è bisogno che l’oscillazione del piede dopo la propulsione a terra sia per avanti alto e non un mero pendolo in avanti; se fosse un pendolo il piede diventerebbe incontrollabile e toccherebbe in malo modo il pallone, che tenderebbe a scappare via (è il difetto che ha in questo momento Destro e che gli fa perdere diversi palloni). Invece Bale arriva dall’alto verso il basso per cui la componente in avanti è più contenuta e gli consente di toccare il pallone con più delicatezza».

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 Oltre l’intervista, il professor Donati ha accuratamente sezionato e studiato l’azione, scomponendola e dandole dei parametri numerici precisi. Ecco il risultato del supplemento di indagine che trovo illuminante ed interessantissima. Annuncio già che seguirà un’altra ricca puntata sull’argomento, che parte dala prodezza del calciatore gallese del Real Madrid, mezzofondista nell’atletica da ragazzo.
 Ma leggiamo l’ulteriore considerazione del professor Alessandro Donati.
” Ho fatto dei calcoli più precisi basati sull’ipotesi che il campo sia lungo
110 metri (55 metri per ogni metà) e largo 65 metri.


L’area di rigore si estende verso il campo di 16,5 metri, per cui dalla metà campo all’inizio dell’area di rigore intercorrono 38,5 metri.


Ho cronometrato il tempo che impiega Bale dalla linea di metà campo fino al tocco finale che avviene a pochissimo (circa 3 metri dalla linea di fondo.


Si distinguono due fasi:
a)  Quella senza la palla che termina circa all’inizio della linea
dell’area di rigore: è una fase di corsa lanciata che dura 4”39;


b)  Quella con la palla che dura 3”54 e della quale non ha senso
valutare la velocità poiché Bale ha ormai rallentato e si dedica alle finte.


Nella fase di corsa lanciata copre all’incirca 38,5 metri (55-16,5) + 1,5 metri (curva al di fuori dalla linea laterale) + 4,5 metri (diagonale verso l’interno = ipotenusa di un quadrato di circa 14,5 metri), per un totale di circa 44,5 metri.


Poiché impiega 4”39 a percorrere questa distanza, ne risulta una velocità media di 10,1 metri/secondo che è circa quella che avevo stimato ad occhio. Cioè pari a 36,3 Km/h


Il difensore avversario impiega 5”08 a percorrere circa 39 metri (parte 3 metri dopo la linea di centro campo e poi corre più all’interno di Bale perciò coprendo meno distanza) per cui la sua velocità media è di circa 7,6 metri/secondo, cioè pari a 27,3 Km/h”

Leandro De Sanctis

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