C’è chi lo ha amato soprattutto per la sua militanza nei Beatles, chi lo ha sempre seguito ed apprezzato, con o senza gli altri Fab3. E c’è chi magari entrò in sintonia con lui quando iniziò la sua carriera di solista. All’epoca molti lo odiarono, o meglio detestavano soprattutto la sua compagna Yoko Ono, accusando l’artista di averlo plagiato e di essere la vera causa della fine dei Beatles. Come se un uomo, un artista come è stato John Lennon, non fosse in grado di ragionare e decidere con la propria testa. I Beatles finirono perchè John Lennon e Paul McCartney non avevano più voglia di accettare compromessi. Finirono perchè ogni cosa ha un termine e quattro musicisti non sono un pacchetto di figurine tenuto appiccicato sull’album dai fan. Una band è fatta di rapporti umani, di leader e di compromessi. Quando ci si stanca, la magia finisce e voltare pagina è la cosa migliore.
John Lennon è diventato un mito perchè è stato brutalmente ucciso, appunto l’8 dicembre del 1980. Trentatrè anni fa. Fu assassinato da un suo fan (per fortuna che era un fan…) un certo Mark David Chapman, uno squilibrato perchè come altro si può definire una persona che aspetta sotto l’albergo il suo presunto idolo e lo fredda con la pistola?
A John Lennon piaceva tanto vivere in America, ma lui e la moglie Yoko non piacevano agli Usa. Se non l’avete visto e siete interessati a questo aspetto della vita di John Lennon, vi consiglio di guardare il docu-film “U.S. versus John Lennon”, gli Stati Uniti contro John Lennon, che ripercorre gli atti di una vera e propria persecuzione del governo americano nei confronti del musicista inglese. Altro che Paese della libertà…
Oltre alla tristezza che prese tutti alla notizia della sua morte, ogni volta che penso a quell’assurdo omicidio, mi torna in mente la radio che nei giorni di quel Natale 1980, mandò in onda ininterrottamente il pezzo che John Lennon aveva dedicato al Natale e alla sua campagna contro la guerra e per la pace.
“Happy Xmas (war is over).” Ho amato molto quel brano, in quei giorni l’ho ascoltato per ore, era commovente.
Il Buon Natale di John Lennon e la sua preghiera laica per dare una possibilità alla pace (Give peace a chance) non saranno i suoi momenti musicali più eccelsi, ma sono un testamento spirituale che la gioventù di ogni generazione farebbe bene a ricordare, alimentare, non dimenticare.
Mark David Chapman