Addio a Peppino Gagliardi, cantautore melodico e raffinato

Addio a Peppino Gagliardi, cantautore melodico e raffinato.
All’età di 83 anni è scomparso Peppino Gagliardi, cantautore atipico che ebbe grande successo soprattutto negli anni ’70.
Da onnivoro della musica devo dire che le canzoni di Peppino Gagliardi si collegano a uno dei vari modi in cui ascolto la musica, quello connesso con l’infanzia, riletta e goduta con la maturità. E certe sue canzoni toccavano le corde del cuore. Certo, la sua arte sbocciò nella sua Napoli, che gli regalò la notorietà popolare (“Camminavo in via Toledo da tutti i negozi si sentivano le note delle mie canzoni“) e in qualche modo, secondo chi se ne intende, fu un anticipatore del genere neo melodico che avrebbe spopolato nei decenni successivi. Una vena probabilmente arricchita anche dal suo amore per i cantautori francesi.
Per me è però riduttivo classificarlo come voce di Napoli. Per me che non ho vissuto la realtà napoletana, Peppino Gagliardi era altro.
Molte sue canzoni restano portatrici di emozioni, da Come le viole a Settembre, da Gocce di mare a Sempre…sempre, da Ti amo così a Come un ragazzino, Passerà, da La ballata dell’uomo in più a Che vuole questa musica stasera, spesso utilizzata anche nelle colonne sonore di film, da Profumo di donna a Operazione Uncle e Lo spietato, oltre che risultare il brano italiano più usato nel cinema giapponese.


Addio a Peppino Gagliardi

La sua carriera decollò nel 1963, grazie alla canzone T’amo e t’amerò che fu interpretata anche da Little Tony. Napoletano, Peppino Gagliardi si fece apprezzare al Festival della canzone napoletana, dove partecipava con brani firmati da artisti come Murolo, Modugno e Pazzaglia. Finestre che furono il suo pass per il Festival di Sanremo e per il Disco per l’Estate, che per molti anni furono le più importanti vetrine televisive per la musica che allora chiamavano leggera. Cantautore atipico, nel senso che era autore della quasi totalità dei testi delle sue canzoni, ma non è stato forse percepito come tale dal grande pubblico popolare, anche per ragioni anagrafiche e mediatiche. La scuola dei cantautori sarebbe arrivata dopo.
Basta rileggere i crediti delle sue canzoni per comprendere quanto contassero per lui gli arrangiamenti e le collaborazioni con musicisti di qualità: con lui collaborò un premio Oscar come Bill Conti (si, proprio lui, il papà delle musiche di Rocky). Ma anche Roberto Murolo, il batterista Tullio De Piscopo, altro gioiello della musica espressa da Napoli.


L’omaggio del figlio Massimiliano: un triplo cd

Nella mia vastissima collezione perciò, non poteva mancare la compilation dei suoi successi (incise 14 album in studio), a rappresentare il passato. Ma anche il cofanetto di tre cd (con due inediti) che uscì per Rai Trade nel 2007, curato dal figlio Massimiliano Gagliardi, anche lui musicista, che nelle note racconta come è nata e si è sviluppata quella rilettura del canzoniere del papà Giuseppe Gagliardi. Un’operazione moderna dunque, non di semplice revival, che come svela il figlio, Peppino Gagliardi non amava. Non per snobismo, ma “perché tutto si trasforma e quelle quelle canzoni vanno avanti da sé perché aggrappate ormai ai cuori della gente. Questo è quanto di più bello ho fatto nella mia vita“. Tanto restio ad apparire in televisione, quanto grato per gli apprezzamenti delle persone che incontrandolo lo ringraziavano per le melodie che aveva scritto, lui che si sentiva un cantautore della gente, come appunto ha ricordato il figlio Massimiliano.

Peppino Gagliardi nella caricatura di Bruno Prosdocimi
Peppino Gagliardi nella caricatura di Bruno Prosdocimi


Addio a Peppino Gagliardi | La caricatura di Prosdocimi

Erano anni in cui i cantanti avevano anche gli album delle figurine a loro dedicate. Nel cofanetto Peppino Gagliardi .- La mia storia, la mia musica…tutto continua, compare la caricatura che vedete sotto, creata da Bruno Prosdocimi, disegnatore, caricaturista e pittore nativo di Mestre. Come fumettista disegnò per la Mondadori personaggi Disney, per poi collaborare con la Rai un varie trasmissioni, tra cui Chissà chi lo sa, trasmissione cult per i ragazzi degli anni ’60, presentata da Febo Conti. Interpretò con le sue caricature calciatori, campioni dello sport e personaggi celebri, nei già citati album di figurine della Panini di Modena. All’interno del parco di Gardaland c’è il suo monumento a Emilio Salgari, scrittore idolo di generazioni di lettori.

Leandro De Sanctis

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