Roma Nord: caos lavori tra via Trionfale, Sangemini e Stresa

Roma Nord: caos lavori tra via Trionfale, Sangemini e Stresa.
Roma Nord, quartiere attorno alla via Trionfale: Piazza Monte Gaudio, via Stresa, via Sangemini, via Mario Fani, Via Igea, via Alfani. Il caos attuale nella nostra zona dura da un mese e forse ne passerà un altro prima che si possa tornare alla quasi normalità. Lavori Italgas, sicuramente necessari, altrettanto sicuramente organizzati in maniera discutibile.
Nel disinteresse operativo della municipalità (non so se ancora oggi quando si indica un’auto abbandonata il vigile di turno risponde che bisogna segnalarlo al Comune: ma non è anche il suo lavoro? Passano mesi, anni a volte…) i cantieri a pioggia dell’Italgas hanno creato enormi problemi di vivibilità quotidiana, diurna e notturna. Il culmine nei giorni in cui è stato chiuso l’ultimo breve tratto di via Stresa, costringendo alla percorrenza contromano per ritrovarsi sulla Trionfale e all’impossibilità di andare verso il centro. Sarebbe bastato un semaforo mobile, di quelli piccoli temporanei che si usano appunto in zone di lavori. L’altra sera incidente tra auto. Oggi investimento di una signora nell’altro punto critico tra la fine di via Fani e la via Trionfale, sempre problematico ma diventato ancor più caotico e pericoloso per la presenza di un bar caffè con tavolini all’interno e all’esterno. A causa di chi parcheggia male, del menefreghismo colpevole di automobilisti-clienti naturalmente, non per colpa del bar.

Considerazioni

Ogni tanto ci ricasco, condividere osservazioni. Ok, riassumendo
1) Gli automobilisti sono progressivamente diventati inosservanti di ogni regola, sempre più menefreghisti e incivili: troppa velocità nello stretto, prevaricazione, svolte senza mettere indicatori di direzione (frecce), parcheggio selvaggio in doppia fila, dove palesemente vietato e d’intralcio (vedi ultimi 30 metri via Fani dinanzi Elettroged) per auto e bus. Mancati controlli e sanzioni: più comodo e sicuro multare altre situazioni, ugualmente censurabili ma di nessun impatto negativo o intralcio.


2) Errata collocazione di strisce pedonali. Perché a ridosso dell’incrocio via Fani-Via Trionfale, dove c’è anche un passaggio di bus e dove le auto accelerano per impegnare il transito da via Fani alla via Trionfale direzione centro? Basterebbe arretrarle di 30 metri per eliminare una percentuale di rischi.


3) Mettere ovunque cartelli inutili e superflui di divieto di sosta e di fermata, svilisce il valore di ogni divieto invece realmente ostacolante. Se poi i controlli non ci sono mai dove serve realmente, quale si rivela la loro utilità?


4) questo punto riguarda chi al Comune di Roma concede permessi di lavori senza un minimo di valutazione e coordinamento. Non c’è alcun rispetto per i residenti, non c’è la minima considerazione per chi la notte non può portarsi la macchina o la moto in casa per toglierla dalla strade. E’ gravemente irrispettoso togliere centinaia di posti auto contemporaneamente: lo Stato elargisce ancora incentivi per acquistare auto, di conseguenza parcheggiare deve essere consentito. Cartelli con divieto di sosta che annunciano un giorno, arriva quel giorno e non ci sono lavori. Come sappiano dallo scorso anno possono anche passare settimane dall’effettivo inizio lavori. Programmi di lavori non rispettati dalle ditte: gli attuali del gas, su via Stresa annunciata fine lavori al 26 ottobre, Poi prorogati, attualmente, fino a fine novembre. Come si fa a sbagliare di un MESE la valutazione dei lavori? Qualcuno deve cambiare mestiere? La domanda è retorica. Perché aprire molteplici cantieri random, senza mai chiuderne uno? Si capisce che certi lavori sono collegati, ma si dovrebbe restringere il campo di azione in un raggio circoscritto di metri. Man mano si apre, si lavora, si chiude. Senza dimenticare lì transenne e cartelli possibilmente. Mai a Roma c’è stato un reale coordinamento di lavori. Strade aperte, chiuse, asfaltate, riaperte a stretto giro da ditte diverse. Non accade solo nella nostra zona, parlo per conoscenza diretta. Ma è evidente che a chi fa i lavori e a chi dà loro i permessi, non frega nulla dei residenti. Anche se pagano le tasse senza avere servizi adeguati.


5) Sull’asserzione ottimistica che bisogna lasciar fare i tecnici nutro consistenti dubbi. I risultati di certe idee di tecnici si sono visti. Se avessimo lasciato fare ai tecnici, a suo tempo, oggi Piazza Monte Gaudio non esisterebbe più. O lo si è dimenticato?
Anche nella scandalosa ciclabile che ha ristretto le carreggiate nella zona del Policlinico Gemelli, ostacolando traffico e ambulanze. Giova ricordare che altri tecnici avevano indotto ad allargare via della Pineta Sacchetti per decongestionarla dal traffico. Ora si sono spese altre montane di soldi e la situazione è peggio di 15 anni fa! L’alternativa c’era: ciclabile nell’ambito della Pineta. Dice: costava di più. Allora si rinunciava, se il prezzo da pagare è quello che vediamo.


6) Sull’inciviltà di nuovo padrona della città bisogna dire che non riguarda soltanto gli automobilisti e la sosta selvaggia. Ognuno pensa al proprio ombelico. Il marciapiede di via Sangemini costeggiante l’Istituto Filippini è tornato a essere una discarica di deiezioni canine (traduzione: le merde dei cani) come fino al 2008. Perché non tutti le raccolgono? Ma non c’è troppo da stupirsi visto che c’è chi fa pisciare e cagare i cani sul terrazzo casalingo, e magari anche su quelli sottostanti. Chi vive in zona sa che la sveglia arriva poco dopo le 6,30 con i concerti dell’abbaiare di cani, che abbaiano per protestare, Sul modo in cui i loro proprietari li trascurano o ignorano?
A proposito, da quanto tempo l’Ama non lava le strade del nostro quartiere. Non dico come a Parigi, ma almeno una volta al mese si dovrebbe…


7) Capitolo spazzatura e cassonetti. Inutile propagandare la raccolta differenziata se poi i cassonetti di carta e plastica non vengono vuotati di pari passo con indifferenziata e umido.
Geniali coloro che hanno scelto di non mettere la maniglia ai contenitori gialli della plastica. Da quei minuscoli oblò non passa nulla. Cosi finisce che molta plastica va a finire nell’indifferenziata.
Postilla sull’idiozia di chi butta male la spazzatura, tipo chi butta i giornali nella carta ma lasciandoli nelle buste che di carta non sono. Tipo chi si ostina a far passare la spazzatura negli oblò e la lascia sospesa anche quando in realtà il contenitore è vuoto o comunque ancora in grado di accogliere: basterebbe sollevare la maniglia.
Peccato che questa bella città sia diventata come è diventata. Le responsabilità sono di tutte, certo di chi l’amministra male, di chi non la pulisce, di chi rovista nella spazzatura e poi lascia tutto fuori. Ma anche di chi la sporca, di noi cittadini che dimentichiamo che se la strada è di tutti significa che è anche nostra. Questo si insegnava a scuola. Anche alla Nazario Sauro.


Spazzatura non raccolta a Roma Nord
Spazzatura non raccolta a Roma Nord
Spazzatura fuori dai cassonetti
Roma Nord – Spazzatura fuori dai cassonetti



Leandro De Sanctis

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