CALCIO Genoa-Juventus 1-0, non basta dominare

Non è una novità che la Juventus di Allegri non sia più la Juve del triennio, anche se devo ammettere che il buon avvio di stagione aveva illuso anche me. Da qualche partita la verità che sta emergendo è che la squadra puntualmente regala un tempo e anche più al suo avversario. Una cinquantina di minuti in cui gioca sotto ritmo e non tira in porta. Ora se la Juve gioca sotto ritmo, non fa pressing e sbaglia le rare occasioni che crea, che Juve è? Diventa una squadra normale. Appunto.

Poi all’improvviso il gioco si accende, la squadra dimostra di saper chiudere l’avversario nella propria metà campo, se non addirittura nell’area di rigore, e si comincia a vedere gioco, ritmo, azioni.
Perchè a certi livelli se si gioca veloce, la differenza tecnica di valori può emergere. Poi capita di trovare super portieri sulla propria strada, e non si segna come si potrebbe, finendo magari per perdere (Olympiacos, Genoa).
Su questo tessuto problematico, si innesta la lentezza e la scarsa abilità di Allegri di leggere le partite. A costo di ripetere il solito ritornello: non si può far entrre un giocatore per tre minuti e sperare che risolva la partita. Giovinco, ma non solo lui, deve avere almeno un quarto d’ora per poter dare ciò che gli si chiede.
Infine le dichiarazioni post partita di Allegri: chi non ha visto la partita potrebbe anche credere che la Juve sia stata sconfitta, sia pure all’ultimo respiro e in modo rocambolesco, da un grande Genoa.
Non è stato così: il Genoa non è stato nemmeno lontano parente della squadra che lo scorso anno mise alle corde i bianconeri, pur soccombendo alla punizione capolavoro di Pirlo. Il Genoa ha subito la Juve tutto il tempo, ha indirizzato un solo tiraccio verso la porta di Buffon (da una ventina di metri) trovando poi il gol sulla mega distrazione della difesa juventina. Già il pareggio sarebbe andato strettissimo, perdere una gara dominata è un bruttissimo segnale, che rianima una Roma che restando a meno 3 avrebbe vissuto giorni di tensione tra Champions e campionato e che invece si vede rilanciata alla grande nella corsa scudetto. Difficile fare poker per una squadra che in trasferta si smarrisce, giochicchia, magari domina ma non mette sotto la sua avversaria come aveva fatto nelle ultime tre stagioni. Non sono un nostalgico di Conte, del quale rispetto la scelta, ma Allegri deve svegliarsi e dimostrare di non essere un raccomandato.
Ultima considerazione: questa Juve non diverte più. Era un piacere per tutti vederla giocare, attaccare fino alla fine anche se in vantaggio ampio. Può vincere o perdere, ma questa Juventus nell’ultimo mese non mi ha più divertito. Qualcosa vorrà dire.

Leandro De Sanctis

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