The Guilty | Recensione film

The Guilty | Recensione film. Si tratta di un remake dell’omonimo film danese uscito solo tre anni fa. Antoine Fuqua dirige un thriller che punta tutto sulla bravura di Jake Gyllenhaal, mattatore in ogni istante di questa storia avvincente e serrata, capace di tenere col fiato sospeso nonostante non ci sia un briciolo di classica azione.
Non sono sparatorie o inseguimenti la forza di The Guilty, ma la voce, la parola, l’inventiva, la capacità di deduzione di un poliziotto sofferente e tormentato, in attesa di giudizio e perciò confinato al centralino del 911. Ed è la prova, la conferma, che il cinema può avere un grande potere evocativo se sorretto da una sceneggiatura convincente e dalla qualità degli attori.
Il tutto si svolge nell’arco di dodici ore, in due stanze del centralino. Cast ridotto all’osso sullo schermo, ma tanti attori presenti nel film solo con la voce. Un film potente che scandaglia i tormenti dell’animo umano, il vissuto che arriva a determinare e condizionare azioni e reazioni.
A volte nulla è come sembra e bisogna essere speciali per captare situazioni, prendere le decisioni giuste in un brevissimo lasso di tempo.
Guardando The Guilty si tocca con mano cosa serve per operare al centralino di un Pronto Soccorso di Polizia, quanto bisogna essere dotati di qualità empatiche e di fantasia, prontezza di riflessi e psicologia.
Quando poi il protagonista ha alle spalle una brutta storia, la sua mente è messa a dura prova e sciogliere un difficile caso al telefono del 911 diventa un viaggio psicanalitico, profondo e ingannevole, ma infine rivelatore della strada da intraprendere. Un ottimo film.

The Guilty, la scheda

THE GUILTY – Stati Uniti, 2021. Durata: 90 minuti. Sulla piattaforma Netflix.
Regia: Antoine Fuqua.
Interpreti: Jake Gyllenhaal, Cristina Vidal, Adrian Martinez. Tra i doppiatori originali (solo voce nel film): Ryley Keough, Ethan Hawke, Eli Goree, Peter Sarsgaard, Paul Dano.
* visto in versione originale con sottotitoli.

Leandro De Sanctis

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