CINEMA Boyhood

BOYHOOD – Regia: Richard Linklater. Interpreti:  Ellar Coltrane, Patricia Arquette, Ethan Hawke, Loreley Linklater

* visto in edizione originale inglese con sottotitoli in italiano

Un film lungo dodici anni, con gli attori che crescono e invecchiano. Un progetto particolare e riuscito quello di Richard Linkleter: dal 2002 al 2013 ogni anno il cast che ha aderito all’operazione Boyhood si è ritrovato per recitare scene. Una storia in divenire su una comune famiglia americana. Segue il bambino Ellar Coltrane dai 6 ai 18 anni, dai giochi fanciulleschi tra fratello e sorella all’età del college. Quadretti di vita, ragazzi che crescono con la madre, un padre a distanza, altri “patrigni” occasionali e non durevoli. 

Una madre che fin dalla prima scena chiarisce la sua priorità (i figli). Bambini, ragazzi alle prese con i problemi della loro età in cerca della loro strada, prendendo il possibile dai rapporti familiari, sperimentando, vivendo le curiosità e il proibito dei loro coetanei. La fisionomia che si trasforma, la voce che cambia con lo sviluppo, i fianchi che si ingrossano, i capelli che imbiancano. 
La vita della famiglia Evans scorre, tra piccoli e grandi traumi emotivi, trasferimenti e amicizie perdute.
 E mentre ci viene raccontata attraverso momenti, episodi, brandelli di conversazioni, emerge anche sullo sfondo, che in realtà diventa coprotagonista, la realtà di una certa America sudista, contraddittoria nel culto della religione e delle armi (God & Guns era anche il titolo di un album dei Lynyrd Skynyrd, band fieramente sudista), spesso e volentieri frustrata e ubriacona, quindi violenta.

Padre e figli, nuove famiglie, la ricerca di reciproca conoscenza, una voglia di dare e ricevere affetto e una vita che scivola via tremendamente in fretta.  Boyhood è opera ambiziosa ma semplice, ha la forza
delle cose genuine, della verità sfuggente ed intensa, di un tempo che
cambia tutto in fretta anche quando sembra passare lentamente. Patricia
Arquette ed Ethan Hawke danno spessore e incisività ai loro ruoli e il
quadro dipinto è un capolavoro.

Leandro De Sanctis

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