Aspromonte, il film degli ultimi

Aspromonte, la locandina del film di Mimmo Calopresti
Aspromonte, la locandina del film di Mimmo Calopresti

Aspromonte, il film degli ultimi. Il film che segna il ritorno in grande stile del regista Mimmo Calopresti, che negli ultimi 15 anni si era dedicato quasi esclusivamente a documentari. L’abbuffata non aveva convinto, Uno per tutti era passato fugacemente inosservato. Aspromonte, tratto dal romanzo di Pietro Criaco “Via dall’Aspromonte”, è uno splendido film. Intenso, vero, dolente, genuino e poetico nel raccontare uno spaccato d’Italia all’alba degli anni ’50 che mi ha fatto tornare alla mente il film di Emanuele Crialese, Nuovomondo.
Africo, 1951: un paesino della Calabria tra mare e monti, senza energia elettrica, senza una strada, senza un medico. Miseria, sacrifici, nessuna prospettiva, nel disinteresse dello stato, con un prefetto che promette e non mantiene, per il quale la sua parola, la sua firma, non sono altro che carta da stracciare e dimenticare.
Ma c’è un “poeta” come chiamano il personaggio interpretato da Marcello Fonte, cucito come un vestito su misura sulle sue qualità di recitazione: è povero come gli altri ma pensa, riflette, scrive. Il simbolo di ciò che si potrebbe diventare se si potesse soddisfare la voglia di imparare, studiare. Ambizioni alte a dispetto della prigione di sassi e miseria nella quale gli abitanti di Africo sono intrappolati (“Ma qui non manca niente – dice il poeta – abbiamo il mare, abbiamo la montagna”).
Una triste storia che fu di Africo ma anche di tanti altri luoghi del Sud, sempre dimenticato e vilipeso. Basta pensare a come si viveva nei Sassi di Matera addirittura fino a metà degli anni ’60. Inconcepibile, intollerabile, eppure vero.
Aspromonte dà corpi, volti e voci a quei poveri contadini calabresi. Calopresti mette in scena un film che sa di realismo e di Verga e si avvale di un gruppo di ottimi attori, a cominciare da Francesco Colella, Marco Leonardi e Marcello Fonte. Oltre alla sua attrice prediletta, Valeria Bruni Tedeschi, la maestra piombata da Como, che proprio in quanto forestiera vede ciò che ad Africo ormai non si vede più, ha il coraggio di rompere gli schemi e fare la cosa giusta. La ribellione di un bambino e della maestra sono elementi di rottura: chi non si è lasciato irretire dell’omertà, dalla consuetudine all’inferiorità. inconsapevolmente e ingiustamente metabolizzata e accettata. E ciò che vediamo raccontato in Aspromonte (dove sui sassi e sulle pietre si camminava fin da bambini a piedi nudi…) è anche una lezione di storia d’Italia: attraverso il comportamento del Prefetto e dell’arrogante signorotto (il “cattivissimo” Sergio Rubini) si spiega una volta di più come ha potuto proliferare la mafia, punto di riferimento degli ultimi in assenza dello Stato. Si “legge” il percorso mentale che frenava la sacrosanta ribellione della povera gente.

La musica di Nicola Piovani

Una menzione a parte merita la colonna sonora di Nicola Piovani. Non sapevo che l’avesse scritta lui ma quando nel film si è fatto largo il commento musicale, non ho avuto dubbi. O è di Nicola Piovani o è di uno che lo sta sfacciatamente copiando, ho sussurrato. La musica di Aspromonte è all’altezza del film, incisiva, tragica, commovente. Come lo fu la colonna sonora di quel meraviglioso film dei fratelli Taviani, Kaos, alla quale queste partiture di Aspromonte si ricollegano. Una grande colonna sonora per un grande film.

La scheda, Aspromonte

ASPROMONTE – Regia: Mimmo Calopresti. Interpreti: Francesco Colella, Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Marco Leonardi, Sergio Rubini . Italia 2019. Visto in edizione originale, sottotitolata in italiano in parte del film.

Mimmo Calopresti, filmografia

  • Ripresi (1987) – cortometraggio documentaristico
  • Fratelli minori (1987) – cortometraggio documentaristico
  • Alla Fiat era così (1990) – documentario
  • Paolo ha un lavoro (1991) – cortometraggio documentaristico
  • Remzija (1992) – cortometraggio documentaristico
  • La seconda volta (1995)
  • La parola amore esiste (1998)
  • Tutto era Fiat (1999) – film TV documentaristico
  • Preferisco il rumore del mare (2000)
  • La felicità non costa niente (2003)
  • L’ora della lucertola (2004) – videodocumentario
  • Una bellissima bambina (2004) – cortometraggio
  • Come si fa a non amare Pier Paolo Pasolini – Appunti per un film sull’immondezza (2005) – cortometraggio documentaristico
  • Dov’è Auschwitz? (2005) – documentario
  • Volevo solo vivere (2006) – documentario
  • Torino è la mia città (2007) – documentario
  • L’abbuffata (2007)
  • La fabbrica dei tedeschi (2008) – documentario
  • Perfect Day, episodio di L’Aquila 2009 – Cinque registi tra le macerie (2009) – documentario
  • La maglietta rossa (2009) – documentario
  • 1960 I ribelli (2010) – cortometraggio TV documentaristico
  • Uno al giorno (2012) – cortometraggio
  • Madre di pietà (2013) – cortometraggio documentaristico
  • Socrates uno di noi (2014) – documentario
  • Uno per tutti (2015)
  • La fabbrica fantasma (2016) – documentario
  • Immondezza – La bellezza salverà il mondo (2017) – documentario
  • Aspromonte – La terra degli ultimi (2019)

Attore

Quando Marcello Fonte si rivelò in Dogman

L’altro film intitolato AsproMonte

Leandro De Sanctis

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