ATLETICA Bolt a 1 oro da Lewis (sui 100)

Mettere a confronto campioni di epoche diverse è un gioco che da sempre appassiona e fa discutere. E ogni volta che Bolt si mette un oro al collo, inevitabilmente ci si domanda: ma Usain è più forte di quanto lo sia stato Lewis?
 Ora che l’attesissimo trionfo del giamaicano a Mosca è diventato realtà, è possibile mettere in fila qualche numero e fare un passo avanti con i confronti, limitando il duello ai 100 metri dei Mondiali e delle Olimpiadi.
Carl Lewis ha vinto sui 100 cinque medaglie d’oro: tre ai Mondiali (Helsinki 1983, Roma 1987, Tokyo 1991) e due alle Olimpiadi (Los Angeles 1984 e Seul 1988).
Usain Bolt è ancora fermo a quattro: due successi olimpici (Pechino 2008 e Londra 2012) e due ai Mondiali (Berlino 2009 e Mosca 2013).
Il “figlio del vento”, come era chiamato Frederick Carlton Lewis, sprinter e saltatore immenso, è dunque ancora in vantaggio, limitatamente ai 100 metri, per 5 ori a 4. Sullo score di Bolt pesa la squalifica per l’ormai storica falsa partenza, che lo privò di un probabile successo ai Mondiali coreani di Daegu, nel 2011.
Lewis invece, vinse due dei suoi ori sui 100, in seguito alla squalifica per doping di Ben Johnson, che in pista l’aveva battuto ai Mondiali di Roma ‘87 e all’Olimpiadi di Seul ‘88.

I rispettivi medaglieri sono la testimonianza della loro grandezza e, nel caso dello statunitense, di longevità agonistica ai massimi livelli.
Bolt è arrivato alla dodicesima medaglia d’oro (6 ai Mondiali e 6 alle Olimpiadi), alla quale vanno aggiunte le due d’argento conquistate nel 2007 ad Osaka, l’anno prima che iniziasse il suo dominio assoluto. Oltre che i 100, Bolt ha vinto 200 e 4×100, sia ai Giochi di Pechino che a Londra. Ma anche ai Mondiali 2009 e 2001. Sei ori di fila tra il 2008 e il 2009, la squalifica del 2011 e poi altri sei ori consecutivi, con quello di ieri. Con i 200 e la staffetta ancora da correre, può allungare ad 8 trionfi la serie.
Il totale di Carl Lewis tra Giochi e Mondiali è mostruoso: 20 medaglie, 17 d’oro. A differenza di Bolt però, Lewis ha vissuto la sua carriera dividendosi tra lo sprint e la pedana del lungo. Come Bolt anche Carl siglò record mondiali, ma non nel lungo, dove il mitico primato di Beamon fu cancellato non da lui ma da Powell.
Lewis fu abile ad imporre la sua immagine oltre i confini dell’atletica, siglando ricchi contratti pubblicitari, incidendo dischi e diventando protagonista in tv. Come e più di Lewis però, Bolt ha incarnato il ruolo di uomo immagine dell’intera atletica, diventando un vero idolo per il grande pubblico, che sa attirare e gratificare, con i suoi show e la sua simpatia.

Sul Corriere dello Sport di lunedi 12 agosto

Leandro De Sanctis

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