CALCIOCINEMA L’arbitro da Buzzanca ad Accorsi

Ci sono voluti addirittura quattro anni, dal cortometraggio che nel 2009 ha fatto incetta di premi, al film vero e proprio che sarà visto in apertura delle Giornate degli Autori alla 70 edizione della Mostra del Cinema di Venezia (28 agosto-7settembre). In sala sarà poi visiile dal 13 settembre. Il film è diretto dall’esordiente sardo Paolo Zucca (è di Oristano) ed è interpretato da Stefano Accorsi e Geppy Cucciari.  La storia non serve raccontarla, ve l’andate a scoprire al cinema. Diciamo solo che l’arbitro Accorsi è stato retrocesso in terza categoria sarda, in seguito ad episodi di corruzione (mah: se è un corrotto, l’avrebbero dovuto radiare: cominciamo male…). Tema del film anche l’acerrima rivalità tra due squadre sarde: l’Atletico Pabarile e il
Montecrastu. Tiri, parate, fischi e sentimenti.

Stefano Accorsi dice: “L’Arbitro è una commedia d’autore, divertente. Dell’arbitro di Lando Buzzanca ho visto solo qualche spezzone. Mi si è aperto un mondo, ho studiato, ho visto tantissimo materiale su you tube. Non conoscevo la figura dell’arbitro. Ha un rapporto quasi mistico con quello che fa. Il calcio è sacro e profano allo stesso tempo, chi ha rapporti con il calcio mischia questi elementi”
Aggiunge Geppy Cucciari, sarda nel ruolo della donna sarda che fa spasimare i protagonisti: “Il coraggio di questo film sta nella passione che il regista ha messo nella fase di scrittura e riprese. Nel trattare la rivalità e l’odio di due cugini che giocano nella stessa squadra”

Citato anche da Stefano Accorsi, l’arbitro interpretato nel 1974 da Lando Buzzanca, regia di Luigi Filippo D’Amico, era chiaramente ispirato alla figura di Concetto Lo Bello, il più celebre degli arbitri italiani, non solo di quegli anni ’70. Come quasi tutte le commedie ambientate nel mondo del calcio, anche quel film proprio nelle scene di calcio giocato denunciava le solite pecche di verosimiglianza. Però Lando Buzzanca, specialmente nella parte iniziale in cui il suo personaggio prende forma, era a mio parere molto bravo. I suoi tic, le sue esagerazioni, la pettinata con la brillantina. Insomma, qualche pepita di diverimento c’era anche in quel film, che aveva nel cast la star Joan Collins e Alvaro Vitali. Per gli appassionati di calcio fu un cult, per lo spettatore non tifoso, una commediola scarsuccia con qualche momento divertente e qualche battuta da ricordare. E poi le presenze, le voci di Niccolò Carosio, Bruno Pizzul, Alfredo Pigna, Maurizio Barendson. 
Il ritratto di un’Italia che non c’è più, se non nel cuore e tra i ricordi di chi l’ha vissuta, davanti alla tv in bianco e nero.

Leandro De Sanctis

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