VOLLEY, Magri martello di piume

Il
presidente della Fipav, Carlo Magri, ha voluto replicare seccamente ed esprimere il suo personalissimo
punto di vista, nonché farsi portavoce risoluto della durissima posizione federale susseguente (di un paio di giorni…) le
esternazioni giunte dall’ambiente della Lube Macerata dopo le convocazioni
del ct azzurro Mauro Berruto per la World League.

 “Nelle ultime ore
abbiamo letto lo sfogo di un atleta escluso per scelta tecnica e le
considerazioni di alcuni dirigenti di società. La Lube Banca Marche
Macerata è stato, ed è, un club molto importante nel panorama della
pallavolo italiana e approfitto per ringraziare personalmente il
presidente Giulianelli per la passione e per gli impegni economici
profusi in questi anni. Molti dei suoi giocatori hanno fatto parte o
integrano attualmente la Nazionale regalandoci grosse soddisfazioni”. Parole dure che non hanno lasciato insensibile il patron della Lube, turbato da una presa di posizione frontale e netta.

Poi Magri è andato giù ancor più duramente: “Quello
che però è giusto ribadire anche se è un
concetto estremamente ovvio, è che le scelte tecniche spettano solo ed
esclusivamente al CT Mauro Berruto che ha sempre lavorato per il bene
della Nazionale, obiettivo che continuerà ad inseguire lasciando aperte
le porte per tutti gli atleti, come lui stesso mi ha confermato.
Comprendiamo l’amarezza degli atleti, ma è giusto che ognuno rispetti il
proprio ruolo, condizione essenziale per realizzare un proficuo lavoro.
Chiudiamo così quella che non vogliamo considerare neanche una piccola
querelle perché il bene della Nazionale è nell’interesse e al di sopra di
tutto”. 
Insomma, chi si aspettava una presa di posizione a scoppio ritardato, con toni cerchiobottistici (una volta si sarebbe scomodata un’allusione ad un certo partito politico che ora, almeno di nome, non esiste più) per non scontentare nessuno, nè il suo ct arrabbiato nè il club che è stato il massimo fornitore di azzurri olimpici di bronzo, è stato pubblicamente e tempestivamente smentito dai fatti. 
O no? 

Leandro De Sanctis

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