11 settembre, 20 anni dopo azzurri sempre a Ostrava

11 settembre, 20 anni dopo azzurri sempre a Ostrava.
L’11 settembre 2001 è una data indimenticabile, uno di quei giorni in cui ci si ricorderà per sempre dove si era, con chi si era e cosa si stava facendo.
L’11 settembre 2001, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, la Nazionale di pallavolo era a Ostrava per giocare la prima fase dei Campionati Europei. Esattamente come oggi, un’altra Nazionale, un altro Europeo.
Allora il ct azzurro era Andrea Anastasi. Quell’11 settembre era giorno di riposo agli Europei: l’Italia il giorno prima aveva sconfitto la Polonia per 3-0, il giorno dopo sarebbe stata battuta dalla Jugoslavia (già, c’era ancora la Jugoslavia) con identico punteggio.
La Nazionale arrivò al Palasport per l’allenamento di tarda mattinata e i giocatori s’immersero in una atmosfera surreale. Noi giornalisti come al solito eravamo arrivati all’impianto molto prima, ma le notizie che avevano iniziato a rimbalzare in tv dagli Stati Uniti avevano ben presto assorbito tutti. Anche nella sala stampa coordinata con garbo, simpatia e buona volontà dalla responsabile e da una giovane mamma.
Le varie Nazionali lavorarono come previsto, si allenarono regolarmente ma subito dopo neanche giocatori tecnici e staff delle varie squadre si sottrassero a quella drammatica visione. Una imprevedibile e tremenda vicenda che scosse un po’ tutti.
Il torneo riprese il giorno dopo, come da programma. In finale arrivarono Italia e Jugoslavia, che vinse il titolo europeo impiegando solo 74 minuti per travolgere l’Italia con un per noi amaro e secco 3-0. Ivan Miljikovic vinse il premio come Mvp, Mirko Corsano fu l’unico azzurro premiato, come miglior libero.
11 settembre 2021: il mondo del volley europeo è di nuovo a Ostrava, Repubblica Ceca. Sulla panchina della Nazionale italiana c’è un altro campionissimo della Generazione dei Fenomeni, Ferdinando De Giorgi detto Fefè. Vent’anni fa era un’Italia consolidata e vincente, una delle favorite obbligate. Oggi De Giorgi è alla guida di una Nazionale nuovissima e giovanissima, programmata verso l’Olimpiade di Parigi 2024. Giannelli e Anzani eredità esperta della squadra che ha chiuso un ciclo all’Olimpiade di Tokyo e un gruppo di nuovi azzurri che sta cercando di costruirsi una nuova identità, all’altezza della storia azzurra.
Cinque partite cinque vittorie: a tratti discontinuità, ma anche e soprattutto certezze maturate in campo, soffrendo, esaltandosi, accusando momenti difficili ma riuscendo anche a superarli con cuore e vigore. Un’Italia che attorno alla nuova stella Michieletto propone facce nuove per il grande pubblico. Indipendentemente da cosa accadrà, ora nell’eliminazione diretta (domani domenica negli ottavi con la Lettonia alle ore 16) il pubblico televisivo ha iniziato a riconoscere i vari Pinali, Lavìa (a proposito, ma se l’attore Gabriele Lavia vuole la pronuncia cadere sulla prima a, come mai il pallavolista si pronuncia con l’accento sulla i?), Galassi, Sbertoli, Romanò, Bottolo, Cortesia, Balaso promosso libero titolare.
Un pubblico televisivo che soprattutto ha iniziato a divertirsi, perché questa giovane Italia piace tanto e le sono bastate cinque partite per raccontare qualcosa di ciò che vuole diventare.
Quello affidato a De Giorgi è forse il rinnovamento più ampio, coraggioso e significativo che la Nazionale si trova affrontare negli ultimi trent’anni. Incrociamo le dita e speriamo di continuare a divertirci con questi nuovi protagonisti azzurri.

Leandro De Sanctis

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