Morrison | Recensione film

Morrison | Recensione film. Al suo quarto film dopo un silenzio di otto anni, Federico Zampaglione prova a ritrovare credibilità cinematografica con una storia ambientata nel mondo che dovrebbe conoscere meglio, la musica, i concerti, i locali palestra per giovani musicisti.


Dopo Tulpa, un film scadente e mal riuscito (mi parve un tiro mancino allo spettatore, giocando sul nome della banda del musicista romano), non ci voleva molto per confezionare qualcosa di migliore, ma forse appena sufficiente. La storia che il regista ha voluto raccontare, tratta da un suo libro (Dove tutto è a metà), era interessante ma temo che il tema con i ciak non sia stato svolto bene. L’incontro tra l’aspirante musicista e la star che ha brillato prima di passare di moda e restare più un nome che un artista, avrebbe potuto e dovuto regalare emozioni ben diverse. Non a caso il momento che mi è parso più emozionante e riuscito e il breve ma incisivo incontro sul palco, quando la chitarra della vecchia star s’inserisce a risolvere l’improvviso problema della giovane band.


Ma si ha l’impressione che la musica sia stata solo un pretesto, perché come troppo spesso avviene, il film si sofferma soprattutto su altro. Da un lato sulle insicurezze post adolescenziali e amorose di Lodo (Lorenzo Zurzolo), dall’altro sui problemi di alcol, droga e depressione di Libero Ferri (Giovanni Calcagno). Per tacere delle ambiguità irrisolte del personaggio Giulia (Carlotta Antonelli) di cui Lodo è innamorato. Ma forse c’era modo di amalgamarle meglio con la musica, con i sogni di giovani musicisti e le disillusioni di una matura rockstar caduta nell’oblio.
Scendendo in dettaglio non mi è parsa convincente, per non dire assolutamente forzata, la scena in cui Libero Ferri presenta un nuovo brano. Un cantante che non incide da tempo rivela il suo nuovo brano nel mezzo di una festa in casa, tra gente distratta che mangia, beve e…pensa ad altro. Quelle reazioni così scomposte degli invitati…Non fosse altro che per cortesia.


C’è chi ha comunque apprezzato la freschezza giovanile di Lorenzo Zurzolo, che invece a me non era piaciuto nemmeno in quel pasticcio di successo che è stata la serie tv Baby. Rubando una vecchia battuta al mio amico ct della Nazionale di pallavolo, Fefè De Giorgi, guardandolo in Morrison avrei detto che recitava a sua insaputa.
Così alla fine penso che resti ancora l’horror Shadow la migliore prova cinematografica di Zampaglione, il quale ha dichiarato che Morrison più che un film è una canzone. Ma ho apprezzato molto di più il suo nuovo album di canzoni, Ho cambiato tante case, pubblicato di recente, che contiene anche Er musicista (con Franco 126) e Cerotti, inserite nella colonna sonora del film Morrison, che è il nome del locale lungo il Tevere cove si esibiscono i Bau, la band del giovane Lodo (“Sotto” è il brano che canta Lorenzo Zurzolo).

Il video di Sotto, cantata da Lorenzo Zurzolo




Morrison, la scheda

MORRISON – Italia 2021. Durata: 98 minuti. Tratto dal romanzo Dove tutto è a metà, di Federico Zampaglione e Giacomo Gensini. Sky/Now
Regia: Federico Zampaglione
Interpreti: Lorenzo Zurzolo, Giovanni Calcagno, Carlotta Antonelli, Giglia Marra, Riccardo De Filippis, Adamo Dionisi, Daniele Rienzo, Gabriele Sorrentino, Emanuele Bosi, Valentino Campitelli, Stefano Ambrogi.

Leandro De Sanctis

Torna in alto