Volley Scuola e la vergogna del Palazzetto sparito

Volley Scuola e la vergogna del Palazzetto sparito.
Ventisette anni di Volley Scuola. Quando l’idea prese corpo, settimo piano del Corriere dello Sport, piazza Indipendenza, né Luciano Cecchi (allora presidente della Fipav Lazio), né Pasquale Di Santillo e nemmeno io, sapevamo che quell’idea di far giocare le scuole romane a pallavolo, di chiamarle a partecipare a un torneo di volley che coinvolgesse adolescenti studenti e professori, sarebbe diventata una sorta di miracolo sportivo di longevità. Personalmente avevo in mente un torneo come lo Junior Club del calcio, che quando andavo a scuola era organizzato dalla Roma calcio: un torneo che vedeva in lizza tutti gli istituti romani. Una scintilla fondamentale. Pensando a ciò che aveva rappresentato per me partecipare con il mio Istituto Scolastico, agli effetti che ebbe nella nostra scuola peraltro frequentata per lo più da ragazze (e allora purtroppo il calcio femminile non si era affacciato alla ribalta come avvenuto di recente), immaginai che sarebbe stato molto bello per i ragazzi e l ragazze viverlo anche abbracciando la pallavolo.
Non sbagliammo a crederci, come ha dimostrato la storia di Volley Scuola, da ventisei anni sponsorizzato da un marchio importante come Acea e sempre più momento fondamentale nella vita degli istituti e degli studenti.

Sport a scuola, problematiche irrisolte

Aldilà delle parole il binomio tra sport e scuola, ma anche semplicemente tra scuola e attività motoria, è un cocktail tutt’altro che semplice da assemblare. Soprattutto a causa di una mentalità sbagliata e distorta della parte più conservatrice e arretrata del mondo scolastico. A causa di quei presidi e di quei professori che continuano a ritenere ben più importanti le materie classiche. Altro che scuola come palestra di vita: per troppi continua ad essere altro, programmi che non si sono evoluti, nozionismo, occasioni mancate e conflittualità persistenti, sostanziale distacco dalla realtà. Da sempre avrebbe dovuto essere la politica, i vari governi che si avvicendando come allenatori prematuramente e di continuo esonerati e sostituiti, a risolvere la problematica. Tracciando indirizzi nuovi e in linea con tutto ciò che ora si sa. Per il bene del Paese e della gioventù che diventerà adulta. E per il bene dei conti economici, appesantiti da obesità e dalle problematiche di salute causate dalla sedentarietà.

Il Palazzetto dello Sport non c’è più: vergogna romana

Pensare a maggio, alle finali dei quattro tornei di Volley Scuola, è già un dolore. Abitualmente le finali si svolgevano al Palazzetto dello Sport di viale Tiziano, impianto olimpico adiacente ad un altro gigante vergognosamente lasciato marcire, lo Stadio Flaminio. Dopo le ultime elezioni per il Comune di Roma, anche lo sport è stato messo al bando. Nel senso che non si è tenuto minimamente conto delle esigenze delle società sportive della Capitale, che ha visto morire l’attività ad alto livello, ad eccezione del calcio (Roma e Lazio) e del basket (Virtus Roma) ma non solo. La pallavolo era di casa al Palazzetto fin dai tempi dell’Ariccia di Ammannito, poi della Roma di Becchetti che vinse lo scudetto al PalaEur ma giocò la regular season al Palazzetto. Quindi anche la M Roma nella sua tormentata esistenza che la condusse a vincere lì una Coppa Cev (anello di congiunzione tra le ultime due società di vertice quel Vittorio Sacripanti, uomo d’onore che non solo ci ha rimesso stipendi, ma pagava di tasca sua anche spese societarie).
Al Palazzetto, tornando a Volley Scuola, si celebrava anche la festa finale: le partite che assegnavano i titoli e che richiamavano anche 1500 spettatori-studenti, con calore, cori, striscioni e bandiere. Una degna cornice per Volley Scuola. Ma tutto questo non è più possibile: il Palazzetto dello Sport è passato dalla candidatura come impianto dell’Olimpiade a cui Roma ha poi rinunciato, alla scomparsa.
Che ne è stato del bando? E i lavori? Punti interrogativi irrisolti destinati a ulteriori anni di latitanza. Roma Capitale ma non certo dello Sport. Al massimo solo del calcio. Ma evidentemente nessuno prova vergogna o almeno imbarazzo per il fatto che la città di Roma non abbia più il suo piccolo, angusto, ormai vetusto ma ancora prezioso Palazzetto dello sport nato per l’Olimpiade del 1960. Se si amava lo sport, un modo per tenerlo in vita si doveva trovare.

Le cifre della ventisettesima edizione

Lunedì 17 febbraio torna il Volley Scuola-Trofeo Acea, il torneo di pallavolo dedicato a tutte le scuole superiori di Roma e provincia, organizzato da FIPAV Lazio e ACEA, giunto alla 27a edizione. Si tratta del torneo scolastico più longevo e partecipato in Italia. Gli organizzatori l’hanno definito “Un sogno a occhi aperti” durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta martedì 11 febbraio presso la sala conferenze dello stadio Olimpico di Roma.
Tra febbraio e maggio, 3.700 giovani atleti, raggruppati in circa 300 squadre, disputeranno oltre 1000 partite per contendersi i trofei in palio nelle categorie Junior (massimo 2 atleti/e tesserati/e per squadra) e Open (nessun limite all’utilizzo di tesserati/e). Al torneo di pallavolo indoor si affiancherà la 10a edizione del Beach Volley Scuola sulla sabbia del litorale romano e la 7a edizione del Sitting Volley Scuola, la disciplina paralimpica che include atleti normodotati e diversamente abili. Il CR Lazio presieduto da Andrea Burlandi organizzerà anche dei seminari negli istituti: quelli in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, in collaborazione con Acea, e degli incontri sull’Alimentazione, per un mondo #FameZero come ricorda la campagna della FAO e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a cui la pallavolo laziale ha aderito con entusiasmo.
Oltre alle competizioni sportive, la manifestazione prevede iniziative di carattere didattico e gli studenti avranno l’opportunità di partecipare a concorsi letterari e fotografici (“Raccontaci Volley Scuola” e “Click&Volley”), a una gara di fumetti (“Comics on the net”) e a un contest per il migliore slogan sull’uso consapevole dell’acqua. I vincitori otterranno riconoscimenti e borse di studio che verranno assegnate a fine maggio.

Leandro De Sanctis

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