Non odiare | Recensione film

Non odiare, opera prima del regista Mauro Mancini (anche sceneggiatore, insieme con Davide Lisino), si propone come uno dei migliori film sbarcati nei cinema dopo la pandemia. Ed è un peccato che il pubblico continui a nutrire il timore di tornare a frequentare le sale come prima della forzata chiusura.
Non odiare è un film intelligente, che propone in maniera sobria ed incisiva un tema delicato e d’attualità, tra etica e morale, che coinvolge intimamente ogni essere umano. Il fatto dovrebbe ormai essere noto: un medico (di origini ebraiche) mentre si allena sul fiume assiste ad un incidente stradale. Accorre sul luogo e trova un uomo ferito che sta dissanguandosi. Comincia a prestargli soccorso quando si accorge dei suoi tatuaggi nazisti. E in quel momento…
E’ il punto di partenza di un tormentato viaggio interiore che il medico Simone Segre, interpretato da Alessandro Gassmann, ottimo interprete, intenso ed essenziale, intraprende spinto dall’irrefrenabile senso di colpa.
Un dilemma che affliggerebbe chiunque. Cosa sarebbe stato giusto fare? Il racconto di Mauro Mancini non edulcora, anche se approfondisce.
Il morto apparteneva al nuovo nazifascismo e il figlio (interpretato da Luka Zunic) è a suo agio tra saluti fascisti e raid punitivi che scatenano la violenza contro immigrati ed ebrei. Fantasmi del passato che continuano a vivere inquinando il presente: gli ebrei, i diversi, gli stranieri nel mirino della violenza nazista. Senza rivelare troppo della piega che prenderà il film, Non odiare è anche molto altro. Un binario su cui far scorrere sentimenti diversi ed opposti: la pìetas umana può imporsi, a prescindere dalle ideologie pur bacate e false che siano?
Non odiare si immerge nel tema, racconta senza fare sconti all’esibita pochezza intellettuale di chi crede una fratellanza di ideali che al momento della verità si rivelerà inesistente, perché di fronte ai soldi, ai debiti, non c’è appartenenza che tenga.
L’anello di congiunzione tra i due mondi ha il volto triste di Sara Serraiocco, interprete sommessa e dolente perfettamente inserita nel clima di un film che punta su sguardi e gesti, che suggerisce senza gridare. E soprattutto fa pensare, non solo per il tema centrale, ma anche nei suoi risvolti collaterali.
Il medico Simone Segre ce l’ha col padre perché nei campi di concentramento curò i denti dei nazisti, per uscirne vivo. E così ognuno può tornare ad interrogarsi: noi che avremmo fatto?
La soluzione proposta dal film è nel titolo, nella ricerca di una umanità che non deve cedere all’odio e alla violenza. Anche se a volte è tremendamente difficile, specie se a senso unico.

Non odiare, scheda e trailer

NON ODIARE – Italia/Polonia 2020.
Regia: Mauro Mancini.
Interpreti: Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco, Luka Zunic, Lorenzo Buonora, Lorenzo Acquaviva.
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Mancini e Davide Lisino.
Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi.
Durata 96 minuti.

Leandro De Sanctis

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